SPECCHIO DELLA MEMORIA

UNFORGETTABLE

USA 1996
Il dottor David Krane, specializzato in medicina legale, è in grado di ricostruire nei dettagli un omicidio dall'esame del cadavere. Anni prima, la moglie Mary è rimasta vittima di un brutale assassinio, del quale lui è stato incolpato, poi scagionato ma mai del tutto assolto. Un giorno incontra la collega Martha Briggs, impegnata in esperimenti sui transfert di memoria, e vede in lei la sua ultima occasione di riscatto. Se la formula scoperta dalla Briggs funzionasse, diventerebbe possibile rivivere i ricordi degli altri, e Krane avrebbe una grande occasione per identificare l'assassino della moglie. Ormai deciso a tutto, David si inietta i ricordi di Mary e rivive il momento dell'omicidio ma non riesce a vedere in faccia l'aggressore. Resta però bloccato dal meccanismo e i ricordi più crudeli si rovesciano su di lui. Viene portato all'ospedale in coma, mentre ancora sogna la moglie e la figlia, ma riesce a salvarsi. Determinato a raggiungere il suo scopo anche a costo della vita, alla fine riesce a ricomporre i frammenti di ricordi, scoprendo un'amara verità.
SCHEDA FILM

Regia: John Dahl

Attori: Ray Liotta - David Krane, Linda Fiorentino - Martha Briggs, Peter Coyote - Don Bresler, Christopher McDonald - Stewart Gleick, Kim Cattrall - Kelly, Kim Coates - Eddie Dutton, Duncan Fraser - Michael Stratton, Garwin Sanford - Joseph Bodner, Caroline Elliott - Cara Krane, Stellina Rusich - Mary Krane, Suzy Joachim - Sheila Wills, David Paymer - Curtis Avery, Colleen Rennison - Lindy Krane

Soggetto: Bill Geddie

Sceneggiatura: Bill Geddie

Fotografia: Jeff Jur

Musiche: Christopher Young

Montaggio: Scott Chestnut, Eric L. Beason

Scenografia: Robert Pearson

Durata: 117

Colore: C

Genere: FANTAPOLITICO

Produzione: D.E.M. DE LAURENTIS

Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL - HOLLYWOOD PICTURES HOME VIDEO

NOTE
REVISIONE MINISTERO NOVEMBRE 1996
CRITICA
"Un film curioso che inizia bene con un'ipotesi affascinante ma la perde un poco per strada. Perché è indeciso a lungo se essere un film fantastico di viaggi allucinanti nella mente umana o un giallo con target cibernetico applicato al classico processo di resurrezione e redenzione su un personaggio che conserva un largo tratto di ambiguità.
Il dilemma rimane insoluto, ma il sospetto è che vinca la tradizione dell'eroe per caso, con finale addolcito dall'amore che omnia vincit. Rimane tuttavia l'ipotesi inquietante di rivivere le esperienze mentali altrui in un processo di totale identificazione, ma Dahl non alza troppo la mira filosofica. Segue piuttosto la ricetta di un 'noir' che dovrebbe ribaltare tutte le convenzioni dello psicogiallo finora ispirato a Freud e alle nostre personali rimozioni, che a questo punto della fantascienza vanno a farsi benedire: con buona pace dei complessi edipici di Psycho". (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 14 dicembre 1996)

"A parte l'artificio fantastico del fluido, che funziona a vari livelli come motore di suspense e meraviglioso, il film di Dahl ha almeno un problema serio. Nelle visioni Krane diventa il donatore del midollo, rivivendo i momenti cruciali. Le inquadrature dovrebbero essere tutte in soggettiva cioè secondo il punto di vista della persona che diventa Krane. Non riuscendo a risolvere il racconto in soggettiva, Dahl sceglie le strada peggiore che prevede un racconto oggettivo e qualche volta insopportabili false soggettive. Tra impacci narrativi e scarsità d'invenzioni il film è il contrario del suo titolo originale 'unforgettable' (indimenticabile)". (Silvio Danese, 'Il giorno', 12 dicembre 1996)