SCORTICATELI VIVI

ITALIA 1978
Oberato da debiti, picchiato e minacciato dai creditori, l'avventuriero Rudy si fa dare un milione di lire dalla prostituta amica Evelyn per raggiungere il fratellastro Franz Kubler che, in qualità di colonnello di mercenari, sta combattendo in un Paese dell'Africa. L'intenzione di Rudy non è quella di affiancarsi a Franz, ma di strappargli almeno una parte dei diamanti di cui è notoriamente collezionista. Giunto sul posto, Rudy può assistere a numerose operazioni di guerra che decimano i mercenari e mettono il feroce colonnello nelle mani dei soldati nazionalisti. Marcel, l'ufficiale che ha preso il posto di Franz, trovandosi di fronte a una sorta di rivolta dei commilitoni, organizza una spedizione per liberare Kubler. I pochi superstiti, avendo conquistato un treno per raggiungere il campo dove il loro capo è tenuto prigioniero, vengono scoperti e sterminati. Da solo, Franz, eclissatosi al momento opportuno, si presenta al campo in qualità di giornalista dell'African Express e libera il fratellastro. Quando gli rivela le proprie intenzioni, Franz reagisce e muore nella colluttazione per il morso di un cobra. Rudy, tornato in Italia, regala a Evelyn una costosa pelliccia e la trascina all'aeroporto per condurla con sé verso la felicità.
SCHEDA FILM

Regia: Mario Siciliano

Attori: Bryan Rostron - Rudy, Jean Emile, Thomas Kerr, Mario Novelli, Pierluigi Giorgio, Aurelia Saba, Charles Borromel, Stefano Cedrati, Antonio Diana, Ettore Pecorari, Giulio Lucatelli, Karin Well

Soggetto: Mario Siciliano

Sceneggiatura: Amedeo Mellone, Mario Siciliano

Fotografia: Gino Santini

Musiche: Stelvio Cipriani

Montaggio: Otello Colangeli

Scenografia: Amedeo Mellone

Altri titoli:

SKIN 'EM ALIVE

Durata: 95

Colore: C

Genere: GUERRA

Specifiche tecniche: VISTAVISION

Produzione: MARIO SICILIANO PER METHEUS FILM

Distribuzione: ORANGE (1979)

NOTE
- MARIO NOVELLI E' ACCREDITATO COME ANTHONY FREEMAN.
CRITICA
"Indecente filmaccio d'avventure del carneade Mario Siciliano, che in una Tunisia da cartolina impapocchia una storia di rara sciatteria e riprovevole truculenza. Atroci scene di tortura si alternano ai ripetuti stupri con la stessa compiaciuta morbosità, mentre le stragi nei villaggi riempiono lo schermo di ettolitri di conserva di pomodoro. Che spreco". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 4 febbraio 2003)