Scene di caccia in Bassa Baviera

Jagdszenen Aus Niederbayern

GERMANIA 1969
In un pettegolo paese rurale della Baviera, in un giorno di festa, fa ritorno il giovane Abraham, reduce, secondo quanto si mormora, da un periodo trascorso in carcere per omosessualità. Schernito, deriso ed evitato dai suoi compaesani, Abraham trova comprensione soltanto nella domestica del sindaco, Hannelore che gode fama di ragazza leggera e spregiudicata. Allorché Hannelore annuncia di attendere un figlio e ne attribuisce la paternità ad Abraham, l'intero paese insorge contro di lui e la sua posizione si aggrava ancor più quando viene sorpreso in compagnia di un bambino ritardato mentale. Rinnegato anche dalla propria madre, Abraham, per evitare di essere arrestato dalla polizia prontamente chiamata dai suoi compaesani, si rifugia in un bosco dove lo raggiunge Hannelore. In una crisi di furore isterico, Abraham percuote la gragazza fino ad ucciderla. In paese si organizza immediatamente una vasta battuta di caccia all'uomo che si conclude con il linciaggio di Abraham. Successivamente la vita del piccolo paese riprende come se nulla fosse accaduto.
SCHEDA FILM

Regia: Peter Fleischmann

Attori: Hanna Schygulla, Renate Sander, Else Quecke, Johanna Lang, Johann Brunner, Ganie Seiser, Michael Strixner, Ernst Wager, Angela Winkler, Martin Spee, Maria Stlader

Sceneggiatura: Peter Fleischmann

Fotografia: Kurt Noack

Musiche: Karl Heinz Frank

Montaggio: Barbara Mondry, Jane Seitz

Durata: 88

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA

Tratto da: Commedia omonima di Martin Speer

Produzione: ROB HOUWER

Distribuzione: INC - GALA FILM INTERNATIONAL VIDEO, EMPIRE VIDEO, POLYGRAM FILMED ENTERTAINMENT

CRITICA
"Il piccolo centro rurale bavarese che deve trovare ad ogni costo qualcuno su cui sfogare la coscienza della propria corruzione solo perché in quel momento appare peggiore o anche soltanto diverso dagli altri è fatto paradigma della società attuale, e non solo tedesca: ipocrita, crudele, oppressiva degli altri per salvare ad ogni costo se stessa. L'assunto sembra sproporzionato, la descrizione volutamente calcata, i toni narrativi e le scene sono spesso e in modo compiaciuto volgari, crudeli fino al sadismo. Nell'intento di denunciare l'ipocrisia e la malvagità che possono allignare sotto un'apparenza di perbenismo e di rispettabilità, l'autore è incorso in evidenti forzature di alcune situazioni e nell'esasperazione dei caratteri negativi di taluni personaggi, a tutto scapito della credibilità della vicenda. Da un punta di vista tecnico, il film appare realizzato in maniera corretta ma piatta e impersonale." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 71, 1971)