Quartier Lointain
LUSSEMBURGO, FRANCIA, BELGIO - 2010

Il 50enne Thomas, tornato per caso nella città in cui è cresciuto, viene sopraffatto dai ricordi, si sente male e sviene. Al suo risveglio, si troverà imprigionato nel corpo di se stesso adolescente e costretto a rivivere una serie di vicissitudini che hanno segnato la sua esistenza. Thomas riuscirà a cambiare il corso del tempo?
- Regia:
- Attori: - Thomas Verniaz adulto, - Anna Zorn in Verniaz, la madre, - Bruno Verniaz, il padre, - Thomas Verniaz ragazzo, - Sylvie Dumontelle, - Corinne Verniaz, la sorella, - Rousseau, - Nelly, - Rachel, - Godin ragazzo, - Chabrot, - Jules, - Emma, - Alice, - Mémé Yvette, - Catherine, - Godin adulto, - Insegnante di matematica, - Dottor Dumontel, - Insegnante di Latino, - Supervisore, - Controllore, - Ragazzo alla Mostra di fumetti
- Soggetto: Jirô Taniguchi - (manga)
- Sceneggiatura: Jérôme Tonnerre, Sam Garbarski, Philippe Blasband
- Fotografia: Jeanne Lapoirie
- Musiche: Air
- Montaggio: Ludo Troch
- Scenografia: Véronique Sacrez
- Costumi: Anaïs Romand
-
Altri titoli:
Vertraute Fremde
- Durata: 99'
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)
- Tratto da: manga "In una lontana città" di Jirô Taniguchi (ed. Rizzoli)
- Produzione: ENTRE CHIEN ET LOUP, ARCHIPEL 35, SAMSA FILM, PALLAS FILM, LES ATELIERS DE BAERE, RTBF, RHÔNE-AL PES CINÉMA, WILD BUNCH
- Distribuzione: BIM
NOTE
- I DISEGNI DI THOMAS SONO DI FRANK PÉ.
- IN CONCORSO ALLA V EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2010) NELLA SEZIONE 'ALICE NELLA CITTÀ'.
- IN CONCORSO ALLA V EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2010) NELLA SEZIONE 'ALICE NELLA CITTÀ'.
CRITICA
"'Quartier Lointain' è un'opera dal retrogusto fiabesco, che parte da uno spunto dolcemente nostalgico centrato sui ricordi infantili e sull'immaginaria possibilità di correggere il passato per il evitare il dolore e la perdita. (...) Sam Garbarski, affascinato dal fumetto dell'artista giapponese, è riuscito magistralmente a tirarne fuori un lungometraggio, trasportando le vicende in Francia e adattandole alla realtà di un paese della provincia parigina in un tempo di grandi mutamenti sociali e di costume. (...) Che fortuna e che distribuzione possa avere il film, qui in Italia, è difficile prevederlo, quel che è certo è che 'Quartier Lointain' è una pellicola universale, perché restituisce tematiche di fondo a cui nessuno può sentirsi estraneo. È un'elegia dell'infanzia e dell'adolescenza, del tempo in cui tutto è possibile e a cui tutti, volenti o nolenti, torniamo sempre trasfigurandone il ricordo." (Federico Magi, 'Secolo d'Italia', 29 ottobre 2010)
"Un film molto interessante ma non memorabile per aprire Alice, che mantiene sempre alta la sua linea: 'Quartier Lointain' di Sam Garbarski, già regista di 'Irina Palm'. (...) Partendo da un manga di Jim Taniguchi amatissimo in Europa ancor più che in Giappone ('In una lontana città') torna sul tema inesauribile del viaggio nel tempo. Cosa accadrebbe se un giorno, superata la cinquantina, potessimo tornare sui luoghi e negli anni della nostra prima adolescenza? Cosa faremmo se tornassimo nel corpo di allora, continuando a sapere tutto ciò che sappiamo, anche sul destino dei nostri familiari? Se il vecchio 'Ritorno al futuro' sfruttava questo paradosso in chiave tecnologico-spettacolare, 'Quartier lointain' ne fa una vicenda intrisa di intimismo e di nostalgia, ma curiosamente tutta al maschile, a differenza di un altro classico del genere come 'Peggy Sue si è sposata' di Coppola. Ne riparleremo. Vale la pena." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 29 ottobre 2010)
"Un film molto interessante ma non memorabile per aprire Alice, che mantiene sempre alta la sua linea: 'Quartier Lointain' di Sam Garbarski, già regista di 'Irina Palm'. (...) Partendo da un manga di Jim Taniguchi amatissimo in Europa ancor più che in Giappone ('In una lontana città') torna sul tema inesauribile del viaggio nel tempo. Cosa accadrebbe se un giorno, superata la cinquantina, potessimo tornare sui luoghi e negli anni della nostra prima adolescenza? Cosa faremmo se tornassimo nel corpo di allora, continuando a sapere tutto ciò che sappiamo, anche sul destino dei nostri familiari? Se il vecchio 'Ritorno al futuro' sfruttava questo paradosso in chiave tecnologico-spettacolare, 'Quartier lointain' ne fa una vicenda intrisa di intimismo e di nostalgia, ma curiosamente tutta al maschile, a differenza di un altro classico del genere come 'Peggy Sue si è sposata' di Coppola. Ne riparleremo. Vale la pena." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 29 ottobre 2010)