Per favore, non toccate le vecchiette!

The Producers

USA 1968
Il suo ultimo spettacolo è stato per Max Bialystock, anziano impresario teatrale, un fiasco enorme: per colmo della sfortuna è venuto a rovistare nei libri contabili un impiegato delle imposte, Léon Bloom, timido e impacciato, ma egualmente deciso a compiere il proprio dovere. Non fino in fondo, però: dotato di una insospettabile prontezza d'idee, Léon scopre che, fra tanti, il modo più sicuro di frodare fisco e finanziatori è proprio quello di mettere in scena un'opera destinata un sicuro, colossale insuccesso. Max, che può contare su alcune vecchiette che, trovandolo affascinante, non gli lesinano i soldi, coglie al volo il suggerimento di Léon, lo convince a diventare suo socio e, dopo aver frugato tra centinaia di copioni, si convince di aver messo finalmente le mani sul più orrendo: "La primavera di Hitler". Per costruitre un fiasco come si deve
e risarcire le sue vecchiette, Max affida quell'infelice parto letterario al più diffamato regista che trova sulla piazza e scrittura, come protagonista, un aspirante attore-cantante davvero impensabile. Ma, se la più brutta commedia della storia si trasformasse in un successo clamoroso?
SCHEDA FILM

Regia: Mel Brooks

Attori: Zero Mostel - Max Bialystock, Gene Wilder - Leo Bloom, Dick Shawn - 'L.S.D.' - Lorenzo St. DuBois, Kenneth Mars - Franz Liebkind, Lee Meredith - Ulla, Christopher Hewett - Roger De Bris, Andréas Voutsinas - Carmen Ghia, Estelle Winwood - Vecchietta, Renée Taylor - Eva Braun, David Patch - Goebbels, William Hickey - L'ubriaco, Barney Martin - Göring, Shimen Ruskin - Il padrone di casa, Frank Campanella - Il barista, Josip Elic - Il violinista, Madelyn Cates - La portinaia, John Zoller - Critico teatrale, Brutus Peck - Venditore di hot dog, Anna Ives - Vecchietta, Amelie Barleon - Vecchietta, Lisa Kirk - Vecchietta, Nell Harrison - Vecchietta, Mary Love - Vecchietta, Bernie Allen - Aspirante Hitler (non accreditato, Rusty Blitz - Aspirante Hitler (non accreditato, Ron Charles - Aspirante Hitler (non accreditato, Robert Paget - Aspirante Hitler (non accreditato, Trent Gough - Aspirante Hitler (non accreditato, Zale Kessler - Jason Green (non accreditato, Arthur Rubin - Aspirante Hitler (non accreditato, Anthony Gardell - Aspirante Hitler (non accreditato

Soggetto: Mel Brooks

Sceneggiatura: Mel Brooks

Fotografia: Joseph Coffey

Musiche: John Morris

Montaggio: Ralph Rosenblum

Scenografia: Charles Rosen

Arredamento: James Dalton

Costumi: Gene Coffin

Effetti: Creative Opticals Inc.

Altri titoli:

Les producteurs

Springtime for Hitler

Frühling für Hitler

Durata: 92

Colore: C

Genere: MUSICALE COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM, PATHECOLOR

Produzione: SIDNEY GLAZER PER CROSSBOW PRODUCTIONS, EMBASSY PICTURES CORPORATION, SPRINGTIME PRODUCTIONS

Distribuzione: EURO (1969) - CINERIZ (1979) - DOMOVIDEO, RICORDI VIDEO, BMG VIDEO (PARADE) - DVD: UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ENTERTAINMENT (2010)

NOTE
- NELLA VERSIONE ORIGINALE, LA VOCE DEL CANTANTE CHE SI ESIBISCE IN "SPRINGTIME FOR HITLER" E' DI MEL BROOKS.

- OSCAR 1968 A MEL BROOKS PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE.

- COREOGRAFIA: ALAN JOHNSON.

- NEL 2005 IL REGISTA MEL BROOKS NE HA DIRETTO UN REMAKE, "THE PRODUCERS - UNA GAIA COMMEDIA NEONAZISTA".
CRITICA
"Una originale satira, ottimamente sceneggiata, del pubblico moderno - che dallo spettacolo si attende non idee, ma solo 'evasione' - e, al tempo stesso, di quel teatro che gliela procura, assecondandone l'opacità intellettuale e spirituale. Eccellente l'interpretazione". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 69, 1970)

"Nonostante l'attribuzione al film dell'Oscar per la migliore sceneggiatura, questa prima opera cinematografica di Mel Brooks non ha ottenuto a suo tempo l'attenzione che avrebbe meritato su diversi piani: come modello di una certa comicità sorniona e corrosiva della commedia americana; come lettera di presentazione di un autore personale e destinato a crescere; come satira del rapporto tra operatori dello spettacolo e i recettori; come presenza del cinema ebraico (e del teatro da cui deriva) nello spettacolo moderno. Da tenere presenti, comunque, tutte le qualità del film: le ottime interpretazioni, la caustica comicità, l'originalità dell'impostazione." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 87, 1979)