O TI SPOGLI O TI DENUNCIO

HOFFMAN

GRAN BRETAGNA 1970
Benjamin Hoffman induce con ricatto una sua dattilografa, Janet Smith (il cui fidanzato Tom Mitchell rischierebbe la galera, se non acconsentisse), a trascorrere una settimana in casa sua. Rassegnata al peggio, la ragazza è sorpresa dal comportamento del principale, rispettoso, impacciato, triste, deluso e cinico. Trascorrono quattro giorni tra filosofeggiamenti, aforismi e cattiverie verbali che portano pian piano Janet a scoprire il segreto di Hoffman: la moglie mitomane, alcoolizzata e ninfomane lo ha appena abbandonato. Esasperata, Janet finisce per l'offrirsi a Hoffman, il quale non accetta poiché s'è accorto di amarla nel senso più pieno del termine, e non vuole in alcun modo passare per un approfittatore. Quando Tom scopre i termini del ricatto, per evitare il carcere, esorta Janet a continuare per qualche tempo la farsa. La ragazza, offesa, rimane con Benjamin ma si accorge che forse è l'uomo giusto per lei...
SCHEDA FILM

Regia: Alvin Rakoff

Attori: Peter Sellers - Benjamin Hoffman, Sinéad Cusack - Miss Janet Smith, Ruth Dunning - Signora Mitchell, Jeremy Bullock - Tom Mitchell, David Lodge - Straniero

Soggetto: Ernest Gebler

Sceneggiatura: Ernest Gebler

Fotografia: Gerry Turpin

Musiche: Ron Grainer

Montaggio: Barrie Vince

Scenografia: John Blezard

Durata: 113

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICA, TECHNICOLOR

Tratto da: ROMANZO "SHALL I EAT YOU NOW?" DI ERNEST GEBLER

Produzione: BEN ARBEID PER ASSOCIATED BRITISH PICTURE CORPORATION (ABPC)

Distribuzione: CINERIZ - MULTIVISION

CRITICA
"Il personaggio della ragazza, pur consistente e importante, finisce con l'essere secondario di fronte all'imponenza del protagonista maschile, sì da risultarne un film con un solo personaggio, anche per la presenza di un attore come Peter Sellers che vi conferma una fama non usurpata. La derivazione letteraria è evidente: si punta tutto sulla finezza di un testo che consente di scoprire la vera natura di un uomo, che le avversità della vita avevano indotto a corazzarsi di cinismo crudele per sé e per gli altri." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 74, 1973)