Megamind

- Regia:
- Soggetto: Alan J. Schoolcraft, Brent Simons
- Sceneggiatura: Alan J. Schoolcraft, Brent Simons
- Musiche: Lorne Balfe, Hans Zimmer
- Montaggio: Michael Andrews (II)
- Scenografia: David James (III)
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Altri titoli:
Megamind 3D
- Durata: 95'
- Colore: C
- Genere: ANIMAZIONE, COMMEDIA
- Specifiche tecniche: DIGITAL 3D
- Produzione: LARA BREAY, BEN STILLER E DENISE NOLAN CASCINO PER DREAMWORKS ANIMATION, PACIFIC DATA IMAGES (PDI), RED HOUR FILMS
- Distribuzione: UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY - DVD E BLU-RAY: UNIVERSAL PICTURES HOME ENTERTAINMENT (2011)
- Data uscita 17 Dicembre 2010
TRAILER
RECENSIONE
La differenza tra un vero genio del male e un super-cattivo? “E’ l’entrata in scena!”. Megamind lo sa, nella sfida infinita tra Bene e Male l’arrivo in grande stile può davvero dire molto. E per uno come lui, abituato a presentarsi accompagnato dal metallo di Welcome to the Jungle dei Guns N’ Roses, la questione ha origine nella notte dei tempi: ancora neonato, viene lanciato dai genitori dal pianeta Krypton (prossimo alla distruzione) per un viaggio di salvezza con destinazione Terra. A differenza di “Mr. Perfettino”, coetaneo che avrà la fortuna di atterrare in una megavilla dove sarà amato e coccolato, lui finisce in una prigione per criminali “di talento”. Si ritrovano poi nella stessa scuola, i “futuri” Metro Man e Megamind, entrambi dotati di superpoteri, uno osannato da maestre e compagni, l’altro sbeffeggiato e relegato in un angolo: va da sé che, una volta grandi, il primo sarà l’acclamato paladino del bene di Metro City, il secondo l’antieroe “costretto” a combatterlo ogni giorno.
Vola davvero alto l’ultimo nato in casa DreamWorks Animation, che affida la regia a Tom McGrath (artefice dei due Madagascar) e dà voce ai tanti personaggi grazie al talento dei vari Will Ferrell, Brad Pitt, Jonah Hill e Tina Fey, questi ultimi rispettivamente “nei panni” del nuovo super-cattivo Tighten e della giornalista Roxanne: Megamind ripropone il più atavico dei conflitti, già altre volte sfruttato dai fumetti e dal cinema che da essi continua a trarre ispirazione (la produzione su supereroi e altrettante nemesi), partendo però da un assunto originale. Il protagonista bluastro e macrocefalo del film, insieme all’irresistibile Minion (stesso nome dei miniaiutanti gialli del Gru di Cattivissimo me, ma qui è un pesce polifunzionale), le tenta davvero tutte per essere un cattivo come si deve, riesce – o almeno crede – a portare a casa la vittoria attesa una vita, si annoia per la conseguente assenza di un nemico da sconfiggere, ne crea un altro ma fallisce nel definirne gli “obiettivi” (l’ex cameraman nerd Hal trasformandosi in Titan doveva essere un nuovo eroe, finirà per diventare una carogna…), cerca l’amore di Roxanne sotto mentite spoglie ma, scoperto, sarà lasciato solo sotto il diluvio: insomma è un malvagio d’insuccesso che potrebbe, solo volendolo, scoprirsi bravissimo ad essere buono. D’altronde, “il destino non ci viene assegnato, siamo noi a costruirlo”: e il destino di Megamind – il più alto livello di tecnica 3D mai raggiunto da un’animazione DreamWorks (buttate solamente un occhio alla profondità di campo e ad elementi quali l’acqua…), – sarà con buona probabilità quello di un Natale dai Megaincassi. Cinepanettoni e “fratelli di genere” (quali il disneyano Rapunzel, ancora primo nella top ten del box office o il belga Le avventure di Sammy, in sala dal 22 dicembre) permettendo…
NOTE
- TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI FIGURA ANCHE BEN STILLER.
CRITICA
"Animazione in 3D di alta qualità per una deliziosa favola sul ribaltamento dei ruoli diretta con verve dal regista di 'Madagascar." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 17 dicembre 2010)
"Un ometto dal testone azzurro ha sostituito l'ormai esaurito orco verde nel listino immaginario della Dreamworks che, dopo la bella parentesi 'Dragon Trainer', realizzato dai registi ex disneyani di 'Lilo & Stich' è tornata a vampirizzare le mitologie dell'animazione e dei fumetti e a scegliere il punto di vista del 'cattivo' compiaciuto di sé. 'Megamind' è tutto una parodia di Superman, così come 'Shrek' lo era dei personaggi Disney in continuità con lo stile Katzenberg (a capo del settore cartoon). (...) Ma non si può vivere di sola parodia e nemmeno di sole gag. (...) Il ribaltamento del punto di vista si concretizza in un 'Superman' spocchioso ed esibizionista, palestrato volante adorato dalle folle, e nel testone azzurro maldestro folletto che soffre per carenza d'affetto fin dall'infanzia, anche lui 'copiato' dagli alieni ideati da Tim Burton per 'Mars Attack'. Naturalmente, il bene e il male si ribalteranno. (...) E se i pupazzi sono tagliati con l'accetta digitale, i paesaggi urbani hanno prospettive vertiginose e movimenti impossibili da realizzare con la mdp, il che giustifica i pixel e il 3D, ma le geometrie svettanti newyorkesi non bastano a infondere la vita a questi doni senz'anima. L'eccezione è racchiusa in una bolla di vetro e basta per andare al cinema." (Mariuccia Ciotta, 'Il Manifesto', 17 dicembre 2010)
"Il regista DreamWorks di 'Madagascar' 1 e 2 cambia zoo e tridimensionalizza sotto super eroiche forme la lotta tra il bene e il male in senso rovesciato. Con l'ormai consueta base freudiana. Perché si sa che l'animazione (talvolta geniale) contemporanea ama spiegare le nevrosi dei suoi personaggi, specie se erge a propri eroi dei folli villain. (...) Insomma, la morale è che conta di più esser se stessi che non buoni o 'bad'. Mentre Jacko fa ballare i pupazzi sulle note dell'omonima e sullo sfondo campeggiano manifesti di 'Megamind' versione Obama: 'No You Can't'. Quando l'ironia non è un'opinione." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 17 dicembre 2010)