M. Butterfly

CANADA 1993
Funzionario presso l'Ambasciata di Francia a Pechino nel 1964, René Gallimard, assistendo alla rappresentazione in teatro della "Madama Butterfly" si innamora dell'interprete dell'opera, Song Liling, della quale diviene l'amante, trascurando per lei la moglie Jeanne e l'amica Frau Baden, dama dell'Ambasciata tedesca. Song è una persona gentile, pudica e riservata: René con lei perfeziona anche la sua cultura cinese e, per la stima e l'appoggio dell'Ambasciatore Toulon, tra l'invidia dei colleghi, diventa viceconsole. I suoi consigli e pareri sulla presenza e la politica degli Occidentali a Pechino sono considerati più che validi, ora che Mao-Tze-Tung è prossimo al potere assoluto, ma René non si accorge di essere caduto in una incredibile trappola: Song Liling è un uomo e, per giunta una spia dei Servizi segreti cinesi. La relazione dura per anni: è perfino "nata" una bambina da questo rapporto (il partito cinese ha pensato a tutto). Lo "scandalo" viene infine a conoscenza di tutti: talune informazioni politiche di René si sono rivelate un disastro e dal processo a lui intentato a Parigi nel 1972 egli esce irriso e screditato. Song - smascherato ed ora in panni maschili - viene mandato in Cina e Gallimard, fisso nella propria ossessione amorosa, è confinato in prigione. La scoperta della vera natura dell'amante, più ancora della cospirazione, ne ha sconvolto la mente. Durante uno spettacolo nel carcere, solo con il suo monologo e chiuso nella sua follia, René si trucca il volto da attrice cinese (con il bianco ed il rosso tradizionali) e quietamente si uccide davanti ai compagni di pena.
SCHEDA FILM

Regia: David Cronenberg

Attori: Jeremy Irons - René Gallimard, John Lone - Song Liling, Barbara Sukowa - Jeanne Gallimard, Ian Richardson - Ambasciatore Toulon, Annabel Leventon - Frau Baden, Maria Teresa Uribe - Butterfly, Richard McMillan - Collega ambasciata, Peter Messaline - Diplomatico, Shizuko Hoshi - Compagna Chin, Margaret Ma - Domestica di Song, Sean Newitt - Assistente ambasciatore, Viktor Fulop - Maresciallo, George Jonas - Mall Trustee, Vernon Dobtcheff - Agente Entancelin, David Hemblen - Primo agente segreto, Damir Andrei - Secondo agente segreto, Antony Parr - Terzo agente segreto, Cadman Chui - Musicista, David Neal - Giudice, Philip McGough - Pubblico Ministero, Tristram Jellinek - Avvocato della difesa, Harriet Chung - Ball. Guardia Rossa, Monica Gan - Ball. Guardia Rossa, Ayumi Komoda - Ball. Guardia Rossa, Tammy Lok - Ball. Guardia Rossa, Tracey Oh - Ball. Guardia Rossa, Carly Wong - Ball. Guardia Rossa, Barbara Chilcott - Critico alla festa, Carl Zvonkin - Tecnico sorveglianza, Michael Mehlmann - Ubriaco al bar

Soggetto: David Henry Hwang - dramma teatrale

Sceneggiatura: David Henry Hwang

Fotografia: Peter Suschitzky

Musiche: Howard Shore

Montaggio: Ronald Sanders

Scenografia: Carol Spier

Costumi: Denise Cronenberg

Effetti: Georges Demétrau

Durata: 100

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Tratto da: dramma teatrale di David Henry Hwang

Produzione: GABRIELLA MARTINELLI PER GEFFEN PICTURES

Distribuzione: WARNER BROS. ITALIA (1994) - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)

NOTE
- REVISIONE MINISTERO DICEMBRE 1993.
CRITICA
"Questo film di David Cronenberg è tratto dal dramma di David Henry Hwang, qui autore della sceneggiatura, che si ispirò ad un episodio reale, di cui furono protagonisti un diplomatico francese ed una primadonna dell'Opera di Pechino. Come a volte accade, non sempre eventi e comportamenti reali ed accertati risultano sulla scena e sullo schermo realistici e verosimili. Fatti autentici si manifestano, infatti, spietatamente del tutto assurdi e incredibili. Cronenberg ha voluto ribaltare la storia di Madama Butterfly (amata e poi abbandonata da Pinkerton, infine suicidatasi) raffrontando un Occidente, sempre colonialista nella mentalità, con un Oriente misterioso, tutto intrighi ed ambiguità, mescolando inganni e deliri, l'ossessione del corpo e le sue folli mutazioni, l'allucinazione amorosa al reale ed all'irreale. E' Gallimard, alla fine, che, intrappolato nei vortici spionistici, ma soprattutto sedotto dall'altro, si trasforma in donna e teatralmente esce di scena con la morte liberatrice. Una metafora, questa di Cronenberg, che sa di scommessa e di sfida, per un film che in definitiva si ammanta di veli serici e di ambiguità e si lascia dietro una scia malsana e ripugnante. Quanto agli interpreti, Jeremy Irons nelle vesti di Gallimard ha indugiato fra passione, sorpresa, sconfitte e farneticazioni; nel ruolo dell'uomo-primadonna si produce John Lone: è levigato, delicato e sottile quanto occorre." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 117, 1994)