Le Troiane

Dopo nove anni di assedio e grazie ad uno stratagemma di Ulisse, Troia è caduta. I troiani, dal re Priamo al valoroso Ettore, sono tutti morti, caduti in battaglia o massacrati dai vincitori. Restano, vive ma in catene, le loro donne: Ecuba, la regina; sua figlia Cassadra, la moglie di Ettore, Andromaca, col figlioletto Astianatte. Sotto le mura della città esse attendono, disperate, che i Greci decidano la loro sorte. A una una, giungono le crudeli notizie: Cassandra, la vergine votata culto di Apollo, è destinata al letto di Agamennone: Polissena è stata uccisa sulla tomba di Achille; Ecuba diventerà la schiava di Ulisse. Anche Andromaca dovrà abbandonare Troia, per servire il figlio di Achille: prima, però, Astiante dovrà morire, gettato dall'alto di una rupe (i greci temono che il figlio di Ettore possa un giorno portare la guerra nei loro regni). Ricomposti i miseri resti del bimbo, Ecuba cerca di convincere Agamennone a eseguire, sulla odiata Elena, origine di tutti i guai dei Troiani, la condanna a morte decretata dagli altri sovrani e greci. Promettendo di farlo in patria, però. Il debole re di Sparta, turbato dalla bellezza e dall'eloquenza della donna, dà ordine che Elena venga condotta, prigioniera dalle fondamenta, Ecuba e le altre donne, vittime di uomini che non conoscono la pietà, si imbarcano verso l'esilio e la schiavitù.