LAMBADA

ITALIA 1990
A Rio de Janeiro arriva una troupe americana per realizzare un documentario: la guida Michael e l'accompagna Mary. Lei si innamora subito di Temistocles, specialista in lambada, gestore di un locale dove si balla e si gioca al totonero. Michael, invece, perde la testa per la bella Regina, che Temistocles ha confinato alla cassa del bar per avergli preferito un'altro uomo poi assassinato. Accortosi della simpatia fra Michael e Regina, Temistocles ostacola in tutti i modi il lavoro della troupe.
SCHEDA FILM

Regia: Giandomenico Curi

Attori: Carlinhos Dejesus - Temistocles, Lana Francis - Linda, Kadu Karneiro, Vya Negromonte - Regina, Elba Ramalho, Andy J. Forest - Michael, Mary Sellers - Una Artista Cinema

Soggetto: Giandomenico Curi

Sceneggiatura: Giandomenico Curi

Fotografia: Gianlorenzo Battaglia

Musiche: A. Luci, Giacomo Dell'Orso

Montaggio: Sergio Montanari

Durata: 97

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA

Produzione: METRO FILM ROMA

Distribuzione: ARTISTI ASSOCIATI INTERNATIONAL - PANARECORD

CRITICA
"'Lambada'-film è girato interamente in un Brasile a metà strada tra la pubblicità di un caffè e quella del cacao meravigliao, tra uno spot (mediocre) del Bacardi e gli scarti di un video dei Duran Duran. Sarà stata la fretta o l'approssimazione, ma la storia (praticamente inesistente) vive di sfalsamenti temporali e di errori/orrori di sceneggiatura a dir poco spaventosi. Curi non tiene a bada la lambada nemmeno nelle scene di ballo, numerose e mal coreografate, tutte girate in piano sudamericano, ossia rigorosamente ad altezza pelvica. In una Rio de Janeiro concentrata come una spremuta di maracuja senza ghiaccio, si aggirano spaesati quattro personaggi, restii al sorriso e alla naturalezza." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 25 Marzo 1990)

"Forse 'Lambada' risolleverà le compromesse sorti del cinema italiano dopo essere stato lanciato sul mercato, anticipando di stretta misura, gli analoghi prodotti Usa 'The Forbidden Dance' e 'Lambada'? In casi come questo arrivare primi può essere vitale, vista la scarsa qualità anche dei due film americani. (...) Dopo un'aggressione, prima di un caffè, dopo un rapporto sessuale, prima di andare a dormire: il film, scritto e diretto da Giandomenico Curi, racconta in quanti modi la lambada può entrare nella vita di un uomo e risolverla. Il dubbio è se la popolarissima danza riuscirà a sopravvivere a tanto scempio. Insulsi gli interpreti, insipide (altro che hot) le sequenze di ballo coreografate da Carlinhos, non restano che le musiche dei Kaoma. Ma quelle è meglio godersele in balera." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 25 Marzo 1990)

"Le facce sono da telefilm, come potete immaginare. Le frasi, altrettanto. O meglio, svolgendosi in Brasile, da pubblicità, il film si limita ad accennare atmosfere, a simulare scenari e storie, per poi abbandonarle tutte, non approfondire niente. Le scene del ballo, con uno spreco di filtri 'romantici' da fotoamatore anni '70, raramente hanno quella carica erotica che ci aspetteremmo. Dice il regista Curi: 'Con la scusa della lambada ho voluto mostrare uno spaccato di vita brasiliana, raccontare come oggi in Brasile i giovani vivono, e di cosa vivono'. Questo proprio, non ce lo faccia credere, per cortesia. Di brasiliano il film ne ha quanto una serata in un night di Montecatini." (Giovanni Bogani, 'La Nazione', 25 Marzo 1990)