LA SICUREZZA DEGLI OGGETTI

THE SAFETY OF OBJECTS

GRAN BRETAGNA 2001
In un sobborgo della 'Grande Mela' si intrecciano le vite di quattro famiglie vicine di casa nella New York bene. I personaggi, che faticano molto a stabilire rapporti umani sinceri, hanno in comune il fatto di avere tutti investito loro stessi e le loro emozioni nelle cose sbagliate. Tutti loro si identificano e si riconoscono soltanto attraverso la "sicurezza degli oggetti" che possiedono o attraverso il loro lavoro. Il giovane Paul Gold giace a letto in coma assistito dalla madre Esther. da un anno ormai la donna di prende cura del figlio e non comunica più molto con il marito Howard e con la figlia adolescente Julie. Annette Jennings invece deve affrontare un divorzio complicato e al tempo stesso crescere le due figlie tra grosse difficoltà economiche. Intanto Jim Train, dedicatosi solo al proprio lavoro di avvocato, si accorge che la famiglia funziona bene anche senza di lui: la moglie Susan è molto efficiente e il figlio Jake sta coltivando una forte passione per la bambola della sorella maggiore. Infine Helen Christianson sente il peso della routine ma non riesce a comunicare con i figli e cerca qualcosa che la faccia sentire viva. Ad occuparsi dei giardini di tutti c'è Randy, in apaprenza simpatico e gioviale ma turbato da ricordi angosciosi. Annette ha provato ad andare con lui ma è stata rifiutata e se ne è molto incollerita. Helen ha provato ad avere un'avventura extra coniugale ma al momento decisivo è tornata a casa. Le premesse e lo sviluppo del tragico incidente dal quale Paul è uscito in coma pesano in modo doloroso su tutti. Mattine dopo i gruppi familiari si trovano riuniti per festeggiare in allegria i nuovi vicini appena arrivati.



E' una storia corale imperniata sulla famiglia come luogo di sfida per la ricerca di equilibri personali e collettivi
SCHEDA FILM

Regia: Rose Troche

Attori: Glenn Close - Esther Gold, Dermot Mulroney - Jim Train, Mary Kay Place - Helen Christianson, Kristen Stewart - Sam Jennings, Joshua Jackson - Paul Gold, Patricia Clarkson - Annette Jennings, Moira Kelly - Susan Train, Haylee Wanstall - Rayanne Jennings, Robert Klein - Howard Gold, Timothy Oliphant - Randy, Jessica Campbell - Julie Gold, Alex House - Jake Train, Charlotte Arnold - Sally Christianson, Andrew Airlie - Bruce Jennings, Stephanie Mills - Karen, C. David Johnson - Wayne Christianson, Aaron Ashmore - Bobby Christianson, Angela Vint - Tina, Carly Chalom - Emily Train

Soggetto: A.M. Homes

Sceneggiatura: Rose Troche

Fotografia: Enrique Chediak

Musiche: Charles Nieland, Nance Nieland, Barb Morrison

Montaggio: Geraldine Peroni

Scenografia: Andrea Stanley

Costumi: Laura Jean Shannon

Effetti: John LaForet

Durata: 121

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: OMONIMA RACCOLTA DI RACCONTI DI A.M. HOMES PUBBLICATA IN ITALIA DA MINIMUM FAX

Produzione: BETTER SAFE PRODUCTION INC., CLEAR BLUE SKY PRODUCTIONS, KILLER FILMS, RENAISSANCE FILMS

Distribuzione: MIKADO (2002)

Data uscita: 2002-11-29

NOTE
- PRESENTATO AL TORONTO FILM FESTIVAL 2001.

CRITICA
Dalle note di regia: "Entrata nell'idea di utilizzare per un film i racconti della scrittrice A.M. Homes, che mi avevano molto colpita, ho dovuto compiere un'ardua operazione di smontaggio e di rimontaggio. I sette racconti della scrittrice, infatti, si svolgevano in periodi e ambientazioni diverse. E' stato quindi necessario riscrivere quasi tutto e ho colto l'occasione per inserire alcune mie esperienze personali."

"Ancora un film sulla crisi della famiglia americana, ma Rose Troche, sa distinguersi. Partendo dai racconti di A. M. Homes, si concentra sui personaggi grazie a una fotografia che cancella il risalto cromatico di ciò che li circonda. Adotta un ritmo da mezzofondista e realizza un film corale che cresce alla distanza grazie a un cast di vecchie glorie e giovani strappati al cinema commerciale. Il più bravo è Dermot Mulroney, che per parlare con il figlio gli regala un walkie-talkie. Il suo avvocato è un buffo esaurito che riacquista la speranza. Come la stessa Troche, che nel finale ci confessa un peccato grave: lei alla famiglia americana ci crede ancora. E alla sicurezza del nichilismo, preferisce la fragilità di un sofferto ottimismo". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 29 novembre 2002)

"La sociologia americana esplode in tutto il suo orrore nell'allarmante gara al centro commerciale in cui bisogna 'toccare' un'auto per 48 ore per poi vincerla. La regista Rose Troche ('Go Fish') scrive e dirige con una sottigliezza espressiva che ci chiama in causa, anche se non si risparmia il tocco melodrammatico finale, suggerendo che la vita è solo un caos". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 30 novembre 2002)

"Rose Troche era diventata famosa con 'Go Fish', piccolo manifesto di cinema indipendente/femminista. Paradossalmente questo 'La sicurezza degli oggetti', stilisticamente tradizionale là dove il primo tendeva allo sperimentale, ci risulta meno indigesto, ma prendetela come una reazione squisitamente personale. (...) Se una similitudine si può azzardare è con i film di Todd Solondz: Troche è meno bizzarra e visionaria, in ultima analisi meno brava, ma altrettanto inquieta". (Alberto Crespi, 'Film Tv', 3 dicembre 2002)