La rabbia dei morti viventi

The Blue Sextet

USA 1972
Il villaggio di Valley Hills è ormai ridotto a una ottantina di abitanti a causa di una costruenda diga che renderà in parte inabitabile la zona. In una isolata casetta vivono Silvia e Peter, due giovani orfani assistiti dal nonno, l'anziano dr. Bunner. Un giorno Silvia, fatta amicizia con il forestiero coetaneo Andy, si reca presso una radura ove, capeggiati da Oras, un gruppetto di giovani fanatici e sbandati celebrano riti demoniaci secondo lo stile della loro setta dei "morti viventi". La ragazzetta viene scoperta, raggiunta e violentata. Trascinantasi a casa sconvolta, Silvia involontariamente provoca la vendetta del fratellino che, inserendo il sangue di un cane rabbioso nelle tartine della vedova Mildred, avvelena il gruppo dei Figli di Satana. Mentre Oras, il negro Rollo e l'orientale Sue Lin si aggirano intorno alle case dei Bunner e della signora Mildred, una ragazza del gruppo avvicina gli operai inviati dall'ing. Roger, fidanzato della fornaia, e li contagia. Fattasi assai pericolosa la situazione, le forze di polizia che accorrono sono costrette ad abbattere tutti i "rabbiosi", operai o "morti viventi" che siano.
SCHEDA FILM

Regia: David Durston

Attori: Bruno Damon, John Damon Bashkar, Ronda Fultz, Mike Gentry, Tyde Rjerney, George Patterson, Riley Mills, Elizabeth Marner Brooks, Alex Mann, Jadyn Wong, Iris Brooks

Soggetto: David Durston

Sceneggiatura: David Durston

Fotografia: Joseph Mangine

Musiche: Clay Pitts

Montaggio: Lynan Hallowell

Durata: 85

Colore: C

Genere: HORROR

Specifiche tecniche: NORMALE

Produzione: JOMARD PRODUCTIONS

Distribuzione: FIDA (1978)

CRITICA
"Il film è stato concepito, diretto e interpretato tra l'assurdo e il grottesco, denotando un'imperizia incredibile. Tutto questo inviterebbe a prendere il lavoro come uno scherzo di cattivo gusto e a ridere delle ignobili trovate. Ma il regista sembra volre prendere sul serio i suoi "figli di Satana" che costringe a un orripilante sfoggio di sangue, di macelleria ed efferatezze di ogni tipo." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 86, 1979)