La pietra che scotta

The Hot Rock

GRAN BRETAGNA 1971
Appena uscito di prigione, dov'era finito proprio per colpa sua, un giovane e simpatico furfante, Johnny Dortmunder, si vede proporre dall'impassibile cognato, Kelp, l'idea di un nuovo "colpo". Si tratta, stavolta, di rubare da un museo di Brooklyn, per conto di un diplomatico africano, un diamante di inestimabile valore. Benché non abbia molta fiducia nel marito di sua sorella, Johnny accetta; si trova due complici, Sam Murch e Alan Greenberg; idea un piano quasi perfetto; lo attua, ma qualcosa, all'ultimo momento, va storta: sorpreso e catturato dai custodi del museo, Alan, che ha il diamante, lo fa sparire ingoiandolo. Poiché il diplomatico, che paga loro un regolare salario, preme per avere la pietra, a Johnny e compari non resta che liberare Alan. Una volta fuori, però, Greenberg annuncia ai suoi soci di aver nascosto il diamante nella cella del commissariato, in cui egli era finito subito dopo l'arresto. Con un'audace azione di "comando", Johnny assalta il posto di polizia, ma riceve una nuova delusione: il diamante, infatti, è finito nel frattempo in una cassetta di sicurezza, intestata al padre di Alan. Deciso a procurarselo a ogni costo, Johnny si fa aiutare da un maga, e stavolta il "colpo" gli riesce perfettamente.
SCHEDA FILM

Regia: Peter Yates

Attori: Robert Redford - John Archibald Dortmunder, George Segal - Andrew Kelp, Ron Leibman - Stan Murch, Paul Sand - Alan Greenberg, Moses Gunn - Dr. Amusa, William Redfield, Charlotte Rae, Harry Bellaver, Seth Allen, Zero Mostel, Graham Jarvis

Soggetto: Donald E. Westlake

Sceneggiatura: William Goldman

Fotografia: Edward R. Brown

Musiche: Quincy Jones

Montaggio: Frank P. Keller, Fred W. Berger

Scenografia: John Robert Lloyd

Costumi: Ruth Morley

Effetti: Ira Anderson Jr.

Durata: 101

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANAVISION EASTMANCOLOR

Tratto da: romanzo di Donald E. Westlake

Produzione: HAL LANDERS, BOBBY ROBERTS

Distribuzione: FOX - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT

CRITICA
"Piacevole, pittoresco giallorosa che l'inglese Peter Yates conduce con brioso umorismo nella scia dei 'Soliti Ignoti', un'altra scombinata combriccola alle prese con un colpo impossibile. L'affascinante Robert Redford, spalleggiato dallo scanzonato George Segal, non ha alcuna remora a fingersi fessacchiotto, salvo a dare nel finale la zampata del genio". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 5 luglio 2002)