La mano lunga del padrino

ITALIA 1971
Un giovane malvivente, Vincenzo, detto "Raffica", sottrae al proprio boss, don Carmelo, un carico di fucili dala cui vendita è certo di ricavare 200 milioni di lire. In attesa di concludere l'affare, si nasconde in un alberghetto dove però viene scovato, grazie al tradimento di un'amante delusa, dagli uomini di don Carmelo. Riuscito a liberarsi di loro, si accorda con un meccanico suo amico, Tom, per vendere le armi a un signorotto arabo. Mentre egli raggiunge con la fidanzata Sabina il luogo in cui dovrà avvenire la consegna dei fucili, don Carmelo piomba nell'officina di Tom dove sono stati nascosti e li sostituisce in gran parte con inutili rottami di ferro. Il boss ha l'intento che l'acquirente arabo, una volta scoperto l'inganno, uccida Vincenzo. La trappola però non funziona. Visto fallire il suo piano, don Carmelo tenta perlomeno di impedire che Vincenzo incassi i 200 milioni. Al termine di un furioso inseguimento in auto, il boss viene ucciso. Su una barca a motore Vincenzo si allontana in mare aperto con i soldi e con Sabina, gravemente ferita. Ma il battello, bucherellato in precedenza dal mitra di don Carmelo, affonda. Solo, col cadavere della fidanzata tra le braccia, Vincenzo vede miseramente fallire il suo sogno di ricchezza.
SCHEDA FILM

Regia: Nardo Bonomi

Attori: Peter Lee Lawrence - Vincenzo, detto "Raffica", Adolfo Celi - Don Carmelo, il boss, Erika Blanc - Sabina, Kim Simon - Tom, Pietro Torrisi - Gallo, Piera Moretti, Attilio Pelegatti, Riccardo Petrazzi, Maurizio Ruffini, Henriette Kok

Soggetto: Nardo Bonomi

Sceneggiatura: Nardo Bonomi, Giulio Berruti

Fotografia: Silvio Fraschetti, Mario Capriotti, Maurizio Gennaro - operatore, Sebastiano Celeste - operatore

Musiche: Silvano D'Auria

Montaggio: Giulio Berruti

Scenografia: Mimmo Scavia

Costumi: Mimmo Scavia

Aiuto regia: Giulio Berruti

Durata: 86

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: CINEMASCOPE - EASTMANCOLOR

Produzione: FILM SETTANTA

Distribuzione: MGM

NOTE
- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 13 DICEMBRE 2011 HA ABBASSATO IL DIVIETO DI VISIONE AI MINORI DA 18 A 14 ANNI.
CRITICA
"L'inverosimile storiella, realizzata con scarso mestiere, sfrutta oltre i limiti della decenza la formula "sesso più violenza", alternando immagini di nudo ad altre di sfrenata brutalità." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 73, 1972).