Killer calibro 32

ITALIA 1966
Una banda di sette uomini mascherati ha più volte svaligiato la diligenza che trasporta i valori alla banca di Carson City. L'ultima delle rapine finisce con la strage dei viaggiatori perché uno di essi ha identificato il capo dei banditi. I dirigenti della banca decidono di affidare l'incarico di eliminare la continua minaccia a Silver, un "killer" abilissimo ed astuto. Questi, per assolvere il suo compito, adotta un sistema semplice ma nel contempo assai pericoloso: sparge la voce di conoscere l'identità di alcuni dei banditi. Silver subisce poco dopo un attentato, che gli permette di far giustizia dei sicari meno temibili. Il suo compito, comunque, viene reso difficoltoso dall'intervento dello sceriffo che gli è chiaramente ostile, nonché dalla presenza, nell'intricata vicenda, di due donne: la figlia d'un impiegato di banca assassinato e la direttrice del "saloon" locale.
SCHEDA FILM

Regia: Alfonso Brescia

Attori: Peter Lee Lawrence - Silver, Agnès Spaak - Betty, Hélène Chanel - Doll, Lucy Scay - Janet, Max Dean, Alberto Dell'Acqua, Mirko Ellis - Sceriffo Bear, Nello Pazzafini, Roberto Dell'Acqua, Silvio Bagolini, Guido Tonti, John Bartha - Parker, Andrea Bosic - Haverell

Soggetto: Enzo Gicca Palli

Sceneggiatura: Enzo Gicca Palli

Fotografia: Fulvio Testi

Musiche: Robby Poitevin

Montaggio: Edmondo Lozzi

Scenografia: Lambert Walk

Costumi: Elio Micheli

Altri titoli:

Killer Caliber .32

Stirb ober töte!

Calibre 32

32 Caliber Killer

Durata: 95

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: CINESCOPE, TECHNISCOPE - EASTMANCOLOR

Produzione: EXPLORER FILM '58

Distribuzione: EURO INTERNATIONAL FILM (1967)

CRITICA
" [...] Non è il caso di fare un qualsiasi discorso su questo film, uno tra i peggiori sottoprodotti del western che si possa vedere in circolazione [...]. Non si riesce nemmeno più ad inventare dei soggetti, il che è quanto dire. A P. Lee Lawrence [...] spetta la palma del peggiore [...]. Attorno a lui barbe finte in quantità, facce falsamente feroci [...]. Ci auguriamo che anche il cinema italiano torni al più presto a situazioni più intime, ad ambienti più familiari". (F.M. , "Film Mese",n. 4, aprile 1967).