Il mio capolavoro

Mi obra maestra

3/5
Gaston Duprat torna a riflettere, in commedia, sull'arte contemporanea. Con meno profondità de Il cittadino illustre, ma funziona

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SPAGNA 2018
Arturo è un mercante d'arte senza scrupoli e ha una sua galleria nel centro di Buenos Aires, una città che lo affascina. Renzo è un pittore socialmente imbarazzante, quasi indigente e solo Alex, un aspirante artista giovane e innocente lo supporta nel suo lavoro. Il gallerista riuscirà ad associarsi ad una potente collezionista internazionale, Dudú, e insieme a lei cercherà con tutti i mezzi di far rivivere la carriera artistica del pittore, ma le cose andranno di male in peggio. Allora Arturo realizzerà un piano estremo e molto rischioso che può cambiare la sua vita per sempre.
SCHEDA FILM

Regia: Gastón Duprat

Attori: Guillermo Francella - Arturo, Luis Brandoni - Renzo, Raúl Arévalo - Alex, Mónica Duprat - Visitatrice della galleria d'arte, Andrea Frigerio (II) - Dudú

Soggetto: Gastón Duprat

Sceneggiatura: Gastón Duprat

Fotografia: Rolo Pulpeiro

Musiche: Alejandro Kauderer, Emilio Kauderer

Montaggio: Anabella Lattanzio

Scenografia: Cristina Nigro

Costumi: Luciana Marti

Altri titoli:

My Masterpiece

Durata: 100

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: MARIANO COHN, JAUME ROURES, FERNANDO SOKOLOWICZ PER ARCO LIBRE, HEI FILMS, INSTITUTO NACIONAL DE CINE Y ARTES AUDIOVISUALES (INCAA), MEDIAPRO, TELEVISIÓN ABIERTA

Distribuzione: MOVIES INSPIRED (2019)

Data uscita: 2019-01-24

TRAILER
NOTE
- FUORI CONCORSO ALLA 75. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2018).
CRITICA
"Come nell' 'Artista' (2008) e nel 'Cittadino illustre' (2016) , anche nel 'Mio capolavoro' l'argentino Gaston Duprat si occupa di arte ma nello specchio deformante grottesco di paranoia in chi crea e anche in chi compra: c'è il virus sempre. (...) Scontando un po' di folklorismo vecchio stile (l'artista genio e sregolatezza) il film è divertente nel ribaltare situazioni estreme, nel cinismo a grana grossa e nella prova dei bravi attori (Guillermo Francella, Luis Brandoni) impegnati nel vero messaggio: quello dell'amicizia che vince spendendo sentimenti." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 24 gennaio 2019)

"(...) 'Il mio capolavoro' non è un giallo, ma un "film di amici" sullo sfondo di una satira del mercato dell'arte (il co-sceneggiatore, non a caso, è il direttore del Museo delle Belle Arti di Buenos Aires). (...) diretto da uno dei due registi del 'Cittadino illustre', un altro film argentino che merita la visita. Meno graffiante di quel che vorrebbe apparire, ma godibile e interpretato da un simpatico duo di attori." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 24 gennaio 2019)

"(...) «Il film - spiega il regista - riflette sulle contraddizioni della creazione artistica e sui limiti dell' amicizia». Ma oltre gli intrecci e il fascino della capitale argentina che fa da sfondo, ciò che s' impone è la qualità umana dei protagonisti. Due amici-nemici, necessariamente complementari." (Fulvia Caprara, 'La Stampa', 24 gennaio 2019)