Il guardiano di notte

Nattevagten

DANIMARCA 1994
Martin, giovane attore disoccupato, fidanzato con la collega Kalinka, trova lavoro come guardiano notturno in un Istituto di Medicina legale a Copenaghen. Il vecchio guardiano gli passa le consegne, e mostrandogli la morgue, lo informa che in passato c'è stato un guardiano necrofilo e che c'è un allarme collegato al suo stanzino; se suonasse deve avvisare il medico di guardia. Al bar con l'amico Jens, fidanzato con Lotte, una donna-prete, si sfida con lui a compiere qualcosa di eclatante: il rifiuto costerà al perdente il matrimonio con la fidanzata. Frattanto Martin fa amicizia sul lavoro con l'ispettore Wormer, che indaga su un killer che scotenna le sue vittime, giovani prostitute. Non appena arriva l'ultima vittima suona l'allarme: ma è uno scherzo di Jens, che poi obbliga Martin a scambiare il nome con lui ed a subire le pesanti avances della sua amica squillo Joyce, che ha dovuto riconoscere l'ultima vittima del mostro, sua amica. Di rimando Martin sfida Jens a rifiutare la comunione di Lotte alla sua prima messa, e costui vomita addirittura nel fonte battesimale. Poi, di notte, suona di nuovo l'allarme e Martin scopre che la vittima del maniaco si è trascinata nel corridoio, ma quando sopraggiunge il medico il cadavere è tornato al suo posto. Martin è atterrito e si porta Kalinka in istituto, ma finisce per farci l'amore nella morgue, dove il mattino dopo viene trovata una morta violentata. L'ispettore Wormer avverte Martin che potrebbe essere vittima di un complotto, ma il giovane scopre nelle carte dell'istituto che l'ex guardiano necrofilo è proprio lui...
SCHEDA FILM

Regia: Ole Bornedal

Attori: Nikolaj Coster-Waldau - Martin, Sofie Gråbøl - Kalinka, Kim Bodnia - Jens, Lotte Andersen - Lotte, Ulf Pilgaard - Commissario Wormer, Rikke Louise Andersson - Joyce, Stig Hoffmeyer - Rolf, Gyrd Lofquist - Vecchio guardiano, Niels Anders Thorn, Leif Adolfsson, Jesper Hyldegaard, Ulrich Thomsen, Peter Rygaard, Henrik Fiig

Soggetto: Ole Bornedal

Sceneggiatura: Ole Bornedal

Fotografia: Dan Laustsen

Musiche: Joachim Holbek

Montaggio: Camilla Skousen

Scenografia: Søren Krag Sørensen

Costumi: Margrethe Rasmussen

Altri titoli:

Nightwatch

El vigilante nocturno

Le veilleur de nuit

Nachtwache

Durata: 96

Colore: C

Genere: THRILLER

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Produzione: CAMILLA SKOUSEN PER THURA FILM, THE DANISH FILM INSTITUTE - DANMARKS RADIO, OBEL FILM

Distribuzione: ACADEMY PICTURES - RCS FILMS & TV

NOTE
- REVISIONE MINISTERO AGOSTO 1995.
CRITICA
"'Il guardiano di notte', già diventato un piccolo cult movie, dopo aver vinto il Fantafestival '95, è un film alla Tarantino, nel senso che sa mescolare (quasi) in dosi uguali terrore vero e ironia. Alcune battute sono memorabili: tutto l'incontro del protagonista con il vecchio guardiano, che gli spiega come, a stare tanti anni là dentro, cominci a puzzare il fiato anche ai vivi... O tutta la prima notte di guardia, con ogni angolo e ogni corridoio che assume un aspetto sinistro. O le scene in cui il guardiano, finalmente a suo agio, con il walkman a tutto volume negli auricolari delle cuffie, balla da solo nella guardiola, e tutto sembra tingersi, per un attimo, di colore emotivo diverso. Figurativamente, è un film "nordico": l'influsso dei pittori fiamminghi nella fotografia si fa sentire, così come quello di film come Lo scambista pellicola olandese di Jos Stelling, con i suoi silenzi esasperati e un personaggio ugualmente solitario; o l'influsso di Greenaway, che con i cadaveri, l'anatomia, i corpi sezionati, le luci che vanno e vengono, è perfettamente a suo agio, tanto da averci fatto un film come Lo zoo di Venere. Per essere un gran film, Il guardiano di notte avrebbe dovuto rimanere credibile fino in fondo, tenere uniti gli sci del grottesco e del thriller, mentre a poco a poco si divaricano, e il percorso si fa pùò goffo e prevedibile. Ma c'è ancora una sorpresa finale tutta da vedere." (Giovanni Bogani, 'La Nazione', 30 maggio 1995)

"Per il danese Ole Bornedal, che con questo suo film d'esordio ha vinto un Fantafestival, la questione sembra potersi porre in termini analoghi: è ancora possibile sorprendere e coinvolgere con uno psicothriller, sia pure d'atmosfera rarefatta e formalinica, dopo i tanti mediocri film (non solo americani) che abbiamo visto, dopo la proliferazione dei tv-movies sull'argomento e la volgarizzazione del brivido nelle serie televisive? E la risposta che offre 'Il Guardiano di notte' è, in fin dei conti, positiva." (Paola Cristalli, 'Il Resto del Carlino', 17 agosto 1995)