Il cane giallo della Mongolia

Die hohle des gelben Hundes

Tra etica e antropologia, una docu-fiction per riflettere su tradizione e modernità. Ma la regia difetta di stile

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GERMANIA 2005
Uno spaccato della vita di una famiglia nomade che vive in una remota regione della Mongolia. Il film trae spunto da un episodio che ha come protagonista Nansal, un bambina che trova un cucciolo di cane cui dà il nome di Zocher e che la sua famiglia inizialmente rifiuta. Quando il piccolo cane salva la vita del fratello minore di Nansal, il padre e la madre della bambina accettano di buon cuore il valoroso cagnolino.
SCHEDA FILM

Regia: Byambasuren Davaa

Attori: Urjindorj Batchuluun - Padre, Buyandulam Daramdadi Batchuluun - Madre, Batbayar Batchuluun - Figlio, Nansal Batchuluun - Figlia Maggiore, Nansalmaa Batchuluun - Figlia Minore, Tserenpuntsag Ish - Donna Anziana

Sceneggiatura: Byambasuren Davaa

Fotografia: Daniel Schonauer

Musiche: Borte

Montaggio: Sarah Clara Weber

Altri titoli:

Der Mongolische Hund

Durata: 93

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Produzione: SCHESCH FILMPRODUKTION

Distribuzione: BIM (2006)

Data uscita: 2006-04-28

CRITICA
"Con intenti quasi documentari, negli stupendi ed infiniti paesaggi mongoli visti in 'Urga' di Michalkov, la regista del 'Cammello che piange', Byambasuren Davaa racconta la vita quotidiana di una famigliola nomade col bestiame e il lupo che minaccia nottetempo. (...) Alla fine - l'unica sequenza davvero bella - il gruppo fa letteralmente le tende e muta domicilio, caricando la casa poeticamente sui carri mentre un camioncino viene ad avvertire che votare è un diritto ed è come un inserto fantascientifico. Tutto molto a tesi, buonista, ghiottonerie per antropologi alla Lévi Strauss." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 28 aprile 2006)