IL BOSS E LA MATRICOLA

THE FRESHMAN

USA 1990
Clark Kellogg, un ingenuo e squattrinato studente, che vive nel Vermont con la mamma e col patrigno (fanatico protettore di animali), giunge a New York per frequentarvi la facoltà di cinema, ma viene subito derubato di soldi e bagaglio da un sedicente tassista, Victor Ray, e si trova così a non poter comprare i libri di testo. Ritrovato in seguito per caso il ladro, che nel frattempo ha sperperato il denaro rubato, Clark è costretto ad accettare un lavoro dallo zio di Victor: entra così alle dipendenze di Carmine Sabatini, che subito lo irretisce con modi paterni, ora affettuosi, ora autoritari, costringendolo ad ubbidirgli in tutto. Come primo incarico, lo manda a ritirare all'aeroporto un grosso e importante "pacco", che deve poi trasportare a destinazione in macchina, e per tale servizio gli dà molti soldi. Sabatini sa calmare subito i dubbi del giovane onesto, e così Clark si trova a trasportare un lucertolone indonesiano, chiamato il drago di Komodo (specie in estinzione), che gli crea molti problemi nel viaggio. Intanto il giovane ha iniziato i suoi studi all'università, dove ha come professore un pomposo esperto di cinema, ed ha conosciuto, per ordine di Carmine, la sua unica figlia, Tina, una bella ragazza, che presto gli viene imposta come fidanzata. Clark ha compreso che Carmine è un boss mafioso, in lotta con una "famiglia" rivale, e che agisce sempre al limiti della legalità, ma non sa liberarsi da lui, neanche quando scopre che il rarissimo esemplare del drago di Komodo è destinato ad essere mangiato in un banchetto per miliardari, che si svolge, come ogni anno, al Gourmet Club, dove è chef il sinistro Larry London. Clark è intanto perseguitato da due disonesti agenti, i quali sono al servizio della banda nemica di Carmine, che dovrebbero ucciderlo mentre in realtà vogliono solo impadronirsi del grosso incasso del ristorante. Denunciato dal patrigno ecologo per l'affare del lucertolone, Clark, sconvolto e dubbioso, in ultimo scopre che Carmine ha giocato tutti, salvando il lucertolone e dando da mangiare ai ricchissimi clienti del tacchino ben camuffato, e fingendosi poi morto. Scusandosi per averlo coinvolto in una pericolosa avventura, Carmine continua ad essere paterno con Clark, il quale forse inizierà sul serio una storia d'amore con Tina.
SCHEDA FILM

Regia: Andrew Bergman

Attori: Pamela Payton Wright - Liz Armstrong, Leonardo Cimino - Lorenzo, Frank Whaley - Steve Bushak, Kenneth Welsh - Dwight Armstrong, Doug Silberstein - Mr. Glassman, Gianni Russo - Maitre Del Gourmet, Jon Polito - Chuck Greenwald, Bert Parks - Bert Parks, Bruno Kirby - Victor Ray, Marlon Brando - Carmine Sabatini, Matthew Broderick - Clark Kellogg, Warren Davis - Padree Frank, Daniel Dion - Benzinaio, Fifi Donahue - Donna Uff.Informaz., Marnie Edwards - Una Madre, Richard Gant - Lloyd Simpson, Joe Ingoldsby - Cameriere Ristorante, Paul Benedict - Arthur Fleeber, Tax Konig - Leo, B.D. Wong - Edward, Jefferson Mappin - Cacciatore, Penelope Ann Miller - Tina Sabatini, J. H. Millington - Agente Dell'Fbi, Vera Lockwood - Zia Angelina, Maximilian Schell - Larry London

Soggetto: Andrew Bergman

Sceneggiatura: Andrew Bergman

Fotografia: William A. Fraker

Musiche: David Newman, Bob Dylan, Carmine Coppola

Montaggio: Barry Malkin

Scenografia: Ken Adam

Effetti: Neil Trifunovich

Durata: 102

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: NORMALE

Produzione: MIKE LOBELL, ANDREW BERGMAN

Distribuzione: COLUMBIA TRI-STAR FILMS ITALIA (1990) - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO (WINNERS)

CRITICA
La logica e la chiarezza non prevalgono, però le situazioni, scritte e poi portate sullo schermo da Andrew Bergman, specialista di film comici, riescono spesso ad imporsi per la scioltezza dei ritmi con cui sono portate avanti. (Gian Luigi Rondi, Il Tempo)
Marlon Brando che nella parte di un altro padrino prende in giro il proprio celebre personaggio immortalato da Coppola; c'è quanto basta per mettere di buon umore anche se a conti fatti lo spettatore può confessare di non aver capito quasi niente della arzigogolatissima trama. (Giovanni Grazzini, Il Messaggero)
Marlon Brando fa il verso a se stesso, trattenendo il sorriso e concedendosi qualche battuta brillante. (Mirella Poggialini, L'Avvenire)
Il film si ricorderà solo per la torreggiante partecipazione di Brando, su di giri fino ad arrischiare una esibizione di pattinaggio sul ghiaccio. A dispetto di affanni e illogicità, il divertimento c'è e anche qualcosa di più per chi al cinema cerca i sottintesi, i doppi fondi, le allusioni. (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera)
Si iscrive in quella categoria di film che coltivano la mitologia della mafia italoamericana come grande famiglia protettiva. (Morando Morandini, Il Giorno)