I PERICOLI DI PAOLINA

PERILS OF PAOLINE

USA 1967
Paolina e George sono due orfanelli che, dopo aver trascorso insieme l'infanzia nello stesso istituto, giunti all'età adulta, scoprono di amarsi. Per sposarsi, però, hanno bisogno di denaro per cui entrambi lasciano l'orfanotrofio per conoscere il mondo e tentare la fortuna. Paolina fa l'istitutrice in varie famiglie mentre George, grazie alle proprie incredibili capacità, diventa uno degli uomini più ricchi del mondo. Il ragazzo, portando in dote la sua enorme fortuna, si mette alla ricerca di Paolina per poterla finalmente sposare, ma non riesce a trovarla perché è partita per l'Africa, diretta alla corte di un pasha dove deve istruirne il figlio. George comincia un mirabolante inseguimento dell'amata ma il loro sogno d'amore non può realizzarsi neppure quando entrambi finiscono all'ospedale. Paolina infatti è stata scelta da un uomo come moglie ideale per un suo nipote che, però, ha soltanto un anno d'età per cui lei viene fatta ibernare. A quel punto anche George si sottopone all'ibernazione ma, dopo qualche tempo, salvi entrambi, si incontrano a Nizza mentre lei sta per salire in orbita su un'astronave per spiare i voli russi. Questa volta George riuscirà finalmente a fermarla...
SCHEDA FILM

Regia: Herbert B. Leonard, Joshua Shelley

Attori: Pat Boone - George, Terry-Thomas - Sten Martin, Pamela Austin - Paolina, Edward Everett Horton - Caspar Coleman, Hamilton Camp - Thorpe, Doris Packer - Signora Carruthers, Vito Scotti - Frandisi, Rick Natoli - Principe Benji, Aram Katcher, Kurt Kasznar - Console Generale, Leon Askin - Commissario

Soggetto: Charles W. Goddard

Sceneggiatura: Albert Beich

Fotografia: Jack A. Marta

Musiche: Vic Mizzy

Montaggio: Sam E. Waxman

Scenografia: John T. McCormack, Alexander Golitzen

Costumi: Grady Hunt

Durata: 96

Colore: C

Genere: COMICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM, TECHNICOLOR

Tratto da: OPERA TEATRALE OMONIMA DI CHARLES W. GODDARD

Produzione: HERBERT B. LEONARD PER UNIVERSAL PICTURES

Distribuzione: UNIVERSAL

CRITICA
"Più comico che umoristico, il film è basato su situazioni volutamente irreali risolte parodiando gli stili propri di certi 'generi' cinematografici e facendo spesso ricorso ai ritmi e ai moduli dei film muti. Il film comunque non appare del tutto riuscito, soprattutto a causa della scadente interpretazione, anche se offre qualche interesse per le singole invenzioni, a volte originali e realizzate fantasiosamente." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 62, 1967)