Heart of a Dog

5/5
Vivere, morire, raccontare: Laurie Anderson frulla avanguardia e flusso di coscienza per parlare allo spettatore a cuore aperto (un cuore puro di cane)

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USA 2015
Con questo saggio cinematografico, Laurie Anderson compie un personale viaggio per esplorare l'amore, la morte e il linguaggio. Partendo da un omaggio al suo amato cane Lolabelle, morto nel 2011, l'artista intreccia ricordi d'infanzia, video diari, riflessioni filosofiche e politiche, tributi agli artisti, scrittori, musicisti e pensatori che sono stati per lei fonte d'ispirazione. Il linguaggio visivo spazia tra animazione, filmati in 8mm della sua infanzia, immagini stratificate e grafica in movimento ad alta velocità, sottolineate dalla musica firmata dalla regista stessa.
SCHEDA FILM

Regia: Laurie Anderson

Soggetto: Laurie Anderson

Fotografia: Laurie Anderson, Toshiaki Ozawa, Joshua Zucker Pluda

Musiche: Laurie Anderson

Montaggio: Melody London, Katherine Nolfi

Effetti: Marc Boutges

Durata: 75

Colore: B/N-C

Genere: DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: SCOPE

Produzione: DAN JANVEY, LAURIE ANDERSON PER CANAL STREET COMMUNICATIONS, LA LACARNE, IN ASSOCIAZIONE CON ARTE FRANCE - LA LUCARNE, HBO DOCUMENTARY FILMS, FIELD OFFICE FILMS

Distribuzione: NEXO DIGITAL IN COLLABORAZIONE CON CINEMA SRL

Data uscita: 2016-09-13

TRAILER
NOTE
- DISEGNI E ANIMAZIONI: LAURIE ANDERSON.

- IN CONCORSO ALLA 72. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2015), HA OTTENUTO IL PREMIO LINA MANGIACAPRE.
CRITICA
"(...) un viaggio, non catalogabile ma molto stimolante, che prende le mosse dalla dipartita dell'amata cagnolina dell'artista, Lolabelle: e però tramite più armi (bizzarre soggettive, cartoon fatti dalla stessa artista, filmini di famiglia) indaga il senso di vita e morte ben oltre il lutto per la bestiola. (...) con ironia e senza salire in cattedra, 'Heart of a Dog' sottolinea concetti di grande profondità etica: su tutti la morte quale inattesa opportunità, per dare la stura al mare d'amore che nascondiamo in noi." (Andrea Pedrinelli, 'Avvenire', 13 settembre 2016)