Happy Few

1/5
In Concorso, lo scambismo di Antony Cordier: ipocrisia per cinema, sessuofobia per "scandalo"

Leggi la recensione

FRANCIA 2010
Rachel e Vincent si conoscono per caso e si trovano tanto in sintonia da organizzare una cena insieme ai rispettivi compagni, Franck e Teri. Le due coppie spontaneamente e inaspettatamente si innamorano, fino a decidere di tentare un bizzarro esperimento: dormire insieme, passare il tempo insieme, senza regole e senza menzogne. Tuttavia, in amore il caos può generare una drammatica confusione.
SCHEDA FILM

Regia: Antony Cordier

Attori: Marina Foïs - Rachel, Élodie Bouchez - Teri, Roschdy Zem - Franck, Nicolas Duvauchelle - Vincent, Jean-François Stévenin - Padre di Rachel, Alexia Stresi - Diane, Geneviève Mnich - Madre di Franck, Philippe Paimblanc - Padre di Franck, Blanche Gardin - Sorella di Rachel, Ilona Caly - Thelma, Naomi Ferreira - Margot, Ferdinand Ledoux - Tim

Sceneggiatura: Antony Cordier, Julie Peyr

Fotografia: Nicolas Gaurin

Musiche: Frédéric Verrières

Montaggio: Christel Dewynter

Scenografia: Marie Cheminal

Costumi: Isabelle Pannetier

Durata: 103

Colore: C

Genere: ROMANTICO

Specifiche tecniche: (1:1.85)

Produzione: FRANCE 2 CINÉMA, WHY NOT PRODUCTIONS

NOTE
- IN CONCORSO ALLA 67. MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2010).
CRITICA
"Per i personaggi come per l'autore, che ha un bel da fare a coordinare i punti di vista, le psicologie, le voci narranti intrecciate in questo film che aggiorna i romanzi libertini settecenteschi all'epoca del virtuale e delle moltiplicazione indefinita delle opportunità se non dei piaceri. Perché accontentarsi di una vita (di un partner) quando possiamo averne due? E' ciò che succede alle due coppie del film. (...) Uno di quei film che in Italia suscita resistenze e risatine, forse perché non lo sapremmo fare e nemmeno immaginare. Ma che segnala un regista e un quartetto di interpreti (Marina Fois, Elodie Bouchez, Roschdy Zem, Nicholas Duvauchelle) di prima categoria." (Fabio Ferzetti, ''Il Messaggero", 4 settembre 2010)

"Si può girare un film stracolmo di scene di sesso senza risultare volgari né stufare gli spettatori? Certo, e lo dimostra 'Happy Few' del francese Antony Cordier, presentato ieri a Venezia. Qualcuno ha scritto che si tratta di una storia di scambio di coppia. In realtà è la storia, ben più raffinata di due coppie che si innamorano l'una dell'altra. (...) Non manca niente, dall'amore multiplo a quello saffico (assente solo quello gay fra i due bellocci). Ma tra un letto e l'altro emergono le difficili conseguenze di questo rapporto allargato, sui figli messi a dura prova ad esempio. Ed emerge la colossale domanda: si può amare due persone assieme? E nel caso si possa, conviene? La risposta è sfuggente. Amare due persone si può, sembra dire il film, ma bisogna spendere sé stessi al limite, stare attenti alle menzogne, ai segretucci, alle bugie. (...) Per il regista francese, tra l'altro, il tema trattato, quello dell''amore al plurale', come lo chiama lui, non è una novità. Ne aveva parlato anche nel suo film precedente, 'Douche Froide' , passato a Cannes qualche anno fa. (...) 'Happy Few' è un film duro, a volte disturbante, ma lieve e bellissimo." (Francesco Borgonovo, 'Libero', 4 settembre 2010)

"Il 'ricambio di coppia', prolungato e consenziente, con appendici vacanziere, qualche prova di quartetto orgiastico (semi parodia di 'Zabriskie Point'?) e perfino vaghe appendici lesbiche (mai gay), finirà quando i quattro esploratori si sentiranno sfiniti, esausti dal gioco di setta, coi suoi riti e le sue regole. Il matrimonio in fondo è il riposo del guerriero. E quella continuata esposizione all'estraneo, invece, esibendo lati dark o fascini segreti, rischierebbe di sbriciolare la centralità della famiglia nucleare. Il perno della nostra società. Che sopporta fino a un certo punto di avere addosso troppi sguardi indiscreti." (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 4 settembre 2010)