GRAZIELLA
ITALIA - 1954

Una sera del 1821, Alfonso de Lamartine, che si trova a Napoli, ospite di suo zio, si unisce a due pescatori, che praticano la pesca "con le lampare". Sorpresi da una tempesta, i tre uomini riescono ad approdare nell'isola di Procida, dove Alfonso viene ospitato dal capobarca, Andrea, che lì vive con la moglie e la nipote Graziella. Durante la notte la tempesta distrugge la barca di Andrea; ma Alfonso riporta la speranza nella povera casa, regalando al suo ospite una nuova barca. Nei giorni trascorsi a Procida, Alfonso ha avuto modo di conoscere Graziella, semplice e romantica fanciulla: tra i due giovani è germogliato un dolce sentimento. Richiamato dallo zio, Alfonso parte per Napoli, promettendo di ritornare; ma intanto Graziella viene sollecitata a fidanzarsi al cugino Cecco. Avendo incontrato a Napoli Andrea e la moglie, Alfonso ritorna con loro a Procida, dove Graziella dovrebbe promettersi solennemente al cugino, ma la fanciulla è scomparsa: Alfonso la troverà in quella capanna dell'eremita, che Graziella ha inciso per lui sul cammeo offertogli per ricordo. Alfonso decide di sposare Graziella; ma è costretto intanto a ritornare a Parigi. Nella lunga attesa Graziella si consuma. Richiamato da una lettera desolata, Alfonso ritorna a Procida, ma Graziella è morta.
- Regia:
- Attori: - Graziella, - Alphonse De Lamartine, - Nonno Andrea, - Nonna Assunta, - Madre Di Alphonse, - Cecco, - Il Console Francese, - Donna Concetta, - Gerard Figlio Del Console, - Don Michele, - Un Servitore, - Un Pescatore, , , , , ,
- Soggetto: Alphonse De Lamartine
- Sceneggiatura: Suso Cecchi d'Amico, Sandro Continenza, Enrico Medioli
- Fotografia: Mario Bava
- Musiche: Alessandro Cicognini
- Montaggio: Gabriele Varriale
- Scenografia: Veniero Colasanti
- Costumi: Veniero Colasanti
- Durata: 100'
- Genere: ROMANTICO
- Tratto da: DAL ROMANZO OMONIMO DI ALPHONSE DE LAMARTINE
- Produzione: GIOVANNI ADDESSI PER TRIONFALCINE
- Distribuzione: CEI INCOM
NOTE
- ASSISTENTE ALLA REGIA: LEOPOLDO TRIESTE.
CRITICA
"Mediocre e antiquatissimo melodramma sentimentale, anzi strappacuore, del modesto tuttofare Giorgio Bianchi ('Brevi amori a Palma di Majorca', 'Le olimpiadi dei mariti') disposto a qualsiasi bassezza ricattatoria per inumidire il ciglio dello spettatore più sensibile. In mezzo a molti paria del set la rinsecchita Tina Pica, strepitosa regina dei caratteristi, fa un figurone". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 20 febbraio 2003).