FURIA

ITALIA 1946
Oreste, ricco allevatore di cavalli, ha sposato in seconde nozze Clara, donna procace e perfida la quale si invaghisce del giovane cavallante Antonio, uomo di fiducia di suo marito, e col suo fascino sensuale riesce a farne il suo amante. Intanto ritorna nella casa paterna Marietta, figlia del primo letto, che è stata educata in un collegio di suore. Marietta s'accorge della tresca e ne soffre. Una notte Oreste rientra inaspettatamente mentre i due amanti sono in dolce colloquio. Allora Marietta, per salvare la matrigna, fa credere al padre che Antonio è il suo innamorato. Il padre li scaccia entrambi ed essi, aiutati dal parroco si sposano. Oreste perisce in un incidente e lascia Clara erede dei suoi beni. Essa riesce a riannodare la tresca, ma Antonio, che ama sua moglie, manifesta all'amante il fermo proposito di troncare la relazione. Clara decide allora di partire nella speranza che Antonio la segua, ma mentre prepara i bagagli, è assalita e strangolata dal servo scemo che subisce il suo fascino malsano e che essa ha mortalmente offeso.
SCHEDA FILM

Regia: Goffredo Alessandrini

Attori: Armando Guarnieri, Attilio Torelli, Pina Piovani, Adriana Benetti - Marietta, Rossano Brazzi - Marco, Bella Starace Sainati - Ada, Umberto Spadaro - Il Servo Scemo, Isa Pola - Clara, Camillo Pilotto - Il Parroco, Checco Durante - Il Fattore, Gino Cervi - Oreste, Paolo Ferrara - Il Dottore, Cesare Palacco - Il Notaio

Soggetto: Vittorio Nino Novarese

Sceneggiatura: Goffredo Alessandrini, Vittorio Nino Novarese

Fotografia: Piero Portalupi

Musiche: Franco Casavola

Scenografia: Arrigo Equini

Durata: 94

Genere: DRAMMATICO

Produzione: A.G.I.C., FABIO FRANCHINI

Distribuzione: AGIC

NOTE
COLLABORATORE AL MONTAGGIO: WANDA TUZI.
AIUTO REGISTA: MARIO MONICELLI.
CRITICA
"Il film ha pregi anche notevoli, ma non ha quel ritmo incalzante che la vicenda avrebbe richiesto per risultare appassionante; a volte l'azione ristagna quando più necessario sarebbe stato un agile taglio dei quadri, e le scene di carattere morboso non sempre trovano giustificazione agli effetti del normale svolgersi della trama [...]. Lodevole la prova di Isa Pola [...] mentre Rossano Brazzi appare poco adatto al ruolo affidatogli". (L'Operatore, "Intermezzo", n. 12/13, del 15/7/1947).