Frutti selvaggi
Les fruits sauvages
FRANCIA - 1953

Maria riesce a far sopravvivere fratelli e sorelle nonostante il loro padre sia alcolista e non lavori. Un giorno, proprio nel tentativo di difendere la sorella Cristina dal padre che l'aveva offerta a un creditore, Maria lo uccide accidentalmente. Per salvare Maria dall'arresto e per evitare di far finire sotto il controllo dell'assistenza pubblica Cristina e il fratello diciassettenne Michele, che sarebbero stati separati, decidono di fuggire A loro si uniscono Anna, fidanzata di Michele, anche lei scappata di casa, e Hans. I ragazzi riescono a rifugiarsi nell'Alta Provenza dove in un villaggio abbandonato iniziano una vita semplice alla quale si adattano con facilità. Vivono sereni per un po' di tempo finché non li trovano i gendarmi. A quel punto Maria, che si sente non colpevole del morte del padre ma comunque responsabile delle sventure dei fratelli, preferisce suicidarsi.
- Regia:
- Attori: - Padre Manzana, - Christine, - Michel, - Hans, - Maria
- Sceneggiatura: Hervé Bromberger
- Fotografia: Jacques Mercanton
- Musiche: Joseph Kosma
- Durata: 94'
- Colore: B/N
- Genere: DRAMMATICO
- Produzione: AGIMAN/FILMSONOR/ODEON
- Distribuzione: CCI
- Vietato 16
CRITICA
"Il film è un po' datato ma merita di essere visto proprio per la commovente interpretazione di Estella Blain che si è poi suicidata veramente." (Jean Tulard, "Guide des Film", Editions Robert Laffont, Paris, 1990)
"Il film vorrebbe esaltare i benefici effetti che il contatto con la natura produrrebbe in animi giovanili sottratti ad un ambiente familiare malsano. (...) I problemi di psicologia giovanile e di sociologia, sui quali il film vorrebbe richiamare l'attenzione, sono soltanto dei prestesti di cui si serve per narrare una desolante storia, di pessimo gusto e piena di grossolane ingenuità. La realizzazione è mediocre." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 42, 1957)
"Il film vorrebbe esaltare i benefici effetti che il contatto con la natura produrrebbe in animi giovanili sottratti ad un ambiente familiare malsano. (...) I problemi di psicologia giovanile e di sociologia, sui quali il film vorrebbe richiamare l'attenzione, sono soltanto dei prestesti di cui si serve per narrare una desolante storia, di pessimo gusto e piena di grossolane ingenuità. La realizzazione è mediocre." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 42, 1957)