Elizabethtown

Cameron Crowe, con Orlando Bloom e Kirsten Dunst, fra alti e bassi. La parte migliore è la colonna sonora

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USA 2005
Non è certo un momento felice per Drew Baylor. Dopo essere stato licenziato dalla compagnia per cui lavorava e dopo essere stato mollato dalla sua ragazza, deve tornare in Kentucky nella sua città natale, Elizabethtown, per partecipare al funerale di suo padre. Sull'aereo che lo sta portando a casa incontra Claire Colburn, una hostess che gli 'ruba' il cuore e che lo aiuterà a rimettere a posto la sua vita, a capire come era veramente suo padre e scoprire le proprie radici...
SCHEDA FILM

Regia: Cameron Crowe

Attori: Kirsten Dunst - Claire Colburn, Orlando Bloom - Drew Baylor, Susan Sarandon - Sig.ra Baylor, Judy Greer - Heather Baylor, Jessica Biel - Ellen, Alec Baldwin - Phil, Jed Rees - Chuck Hasboro, Emily Rutherfurd - Cindy Hasboro, Bruce McGill - Bill Banyon, Paula Deen - Zia Dora, Loudon Wainwright III - Zio Dale, Dan Biggers - Zio Roy, Alice Marie Crowe - Zia Lena, Leslie David Baker - Guardia sicurezza aeroporto, Jessica Brockway - Assistente di volo, Charlie Crowe - Band di Jessie, Jack Forbes - Guardia sicurezza aeroporto, Andrew Palmer - Guardia sicurezza aeroporto, Guy Stevenson - Guardia sicurezza, David Brandt - Direttore Hotel, Masam Holden - Drew a 10 anni, Travis Howard - Elettricista, Catherine McGoohan - Assistente, Allison Munn - Charlotte, Jeanette O'Connor - Assistente, Rod Burke - Raymond, Bobby Daniels - Des, Dena Decola - Debbie, Tim Devitt - Mitch Baylor, Jim Fitzpatrick - Rusty, Griffin Grabow - Griffin, Patty Griffin - Laurie, Nina Jefferies, Delaney Keefe, Sonny King, Kristin Lindquist - Connie, Shane Lyons - Charilie Bill, Ted Manson - Sad Joe, Nate Mooney - Trent, Sean Nepita - Mike Bohannon, Gailard Sartain - Charles Dean, Paul Schneider - Jessie Baylor, Steve Seagren, Maxwell Steen, Reid Steen, Jenny Stewart, Billy Tencza - Brett, Judy Pryor Trice, Kelvin Yu - David Tan, John M. Sullivan, Jeffrey De Serrano - Guardia sicurezza, Emily Goldwyn - Star di basketball, Patrick Hallahan - Band di Jessie, Michael Hatch - Drew a 6 anni, Tom Humbarger - Dipendente del crematorio, Michael Naughton - Un altro cugino

Soggetto: Cameron Crowe

Sceneggiatura: Cameron Crowe

Fotografia: John Toll

Musiche: Nancy Wilson

Montaggio: David Moritz

Scenografia: Clay A. Griffith

Costumi: Nancy Steiner

Effetti: Allen Hall, Jeffrey A. Okun, Digital FilmWorks Inc., Flash Film Works

Durata: 123

Colore: C

Genere: SENTIMENTALE DRAMMATICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: CAMERON CROWE, TOM CRUISE E PAULA WAGNER PER CRUISE-WAGNER PRODUCTIONS, DREAMWORKS, PARAMOUNT PICTURES, VINYL FILMS

Distribuzione: UIP

Data uscita: 2005-11-04

NOTE
- FUORI CONCORSO ALLA 62MA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2005).
CRITICA
"'Elizabethtown' è una sfida all'insegna di un 'tono' che il cinema Usa frequenta poco: l'humour nero. Melodramma comico, o commedia funebre, il film è discontinuo ma ricchissimo, e merita di essere visto. Orlando Bloom se la cava, ma due signore della recitazione se lo mangiano a colazione: la grande Susan Sarandon, nel piccolo ma travolgente ruolo della vedova, e Kirsten Dunst, hostess che conosce l'America come le proprie tasche." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 5 settembre 2005)

"Sotto la storia parasentimentale alla Truffaut, Crowe cela quel che gli interessa: il quadretto acre dell'America profonda, individuato in Elizabethville, città natale del defunto. Qui si svolgono i preparativi del funerale, con una famiglia lacerata: una vedova che, dalla California, ne reclama la cremazione, mentre gli altri parenti optano per la sepoltura. Chi scrive opta per l'uscita. Impossibile quella del defunto dall'urna o dalla bara, possibile quella dello spettatore da cinema. Ma non entrateci nemmeno se danno film così." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 5 settembre 2005)

"'Elizabethtown' ha confermato l'alterno talento di Cameron Crowe, autore di un piccolo capolavoro come 'Almost Famous' e di uno dei film più brutti degli ultimi tempi, 'Vanilla Sky'. Questa commedia agrodolce è troppo divagante e squilibrata per arrivare a una sintesi spettacolare: nel ricambio frenetico di situazioni, ritmo e atmosfere, si perde continuamente il filo espressivo e si passa come in una doccia scozzese dal sarcastico allo smielato, dal romantico al sociologico, dal surreale al musicale. Orlando Bloom, mentre torna al paese natale del Kentucky per il funerale del padre, incontra Kirsten Dunst che gli fa ritrovare le ragioni perdute di una vita (fallimentare) da yuppie: il tutto immerso in una compilation rockettara di grandissima presa emotiva, ma prevaricante sulla miriade di motivi e sottomotivi della sceneggiatura." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 5 settembre 2005)