Cuban Dancer

Tuttavia, quando i suoi genitori decidono di trasferirsi in Florida per ricongiungersi alla sorella, il suo felice mondo adolescenziale viene sconvolto. È costretto a lasciare Cuba, i suoi compagni di scuola, i suoi parenti e la sua amata fidanzata.
Immerso nella nostalgia per la sua amata Cuba e di fronte ai continui rifiuti ricevuti, Alexis si sente perso e solo. Quando finalmente viene accettato dalla prestigiosa scuola di Harid Ballet, si trova a dover ricominciare tutto da capo. Non conosce la lingua, non ha amici e lo stile di danza studiato a Cuba è completamente diverso da quello che insegnano in America.
Tutto questo mentre i suoi genitori stanno facendo ore di straordinario al lavoro ed enormi sacrifici per permettergli di studiare.
Alexis sa quindi di dover trovare rapidamente la sua strada nel mondo borghese ed elitario del balletto americano, cercando di rimanere fedele alle sue radici.
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- Sceneggiatura: Roberto Salinas, Laura Domingo Aguero
- Fotografia: Roberto Salinas
- Musiche: Beta Pictoris
- Montaggio: Abraham Lifshitz, Pietro Lassandro, Armando Duccio Ventriglia, Roberto Salinas
- Suono: Roberto Espinoza, Sonamos
- Durata: 97'
- Colore: C
- Genere: DOCUMENTARIO
- Produzione: SIMONE CATANIA, PAUL CADIEUX, FERNANDO LATASTE PER INDYCA CON CINEMA, IN COPRODUZIONE CON FILMOPTION INTERNATIONAL INC, VALDIVIA FILM; IN COLLABORAZIONE CON MICRODOCUMENTARIES
- Distribuzione: ISTITUTO LUCE - CINECITTÀ
RECENSIONE
“Chiudere un capitolo e aprirne un altro: penso sia così che va la vita”. E’ quel che pensa, anzi che accade ad Alexis Valdes, quindicenne cubano talentuoso, una vita dedicata alla danza perché “nato per questo” e giornate che si svolgono al ritmo di chassé e entrechat nella scuola nazionale di balletto di Cuba. Quando la sua famiglia decide di trasferirsi negli Stati Uniti, e per la precisione a Miami in Florida, Alexis, ancora minorenne, sarà costretto a seguirli e a farsi strada nel difficile mondo del balletto americano.
E’ Cuban Dancer, film diretto da Roberto Salinas insieme alla co-autrice Laura Domingo Agüero, presentato fuori concorso ad Alice nella città, storia del figlio di un tassista dei quartieri meno abbienti che diventa una étoile della danza classica. Ma anche storia di un sistema educativo tra i più famosi al mondo (quello cubano) che forse a breve non esisterà più, ma sarà “contaminato” dall’apertura (la famiglia di Alexis emigra proprio quando Obama visita il paese e prima delle elezioni di Trump).
Ben 250 ore di girato avvenute nel giro di cinque anni, fino a quando Alexis non compie diciannove anni, ci regalano questo bel documentario della durata di un’ora e mezza che fa emergere il sentire di un popolo in costante dialettica con la propria identità. Essere cubani vuol dire vivere un conflitto insanabile tra l’amore viscerale per la propria isola e la necessità per molti di doverla abbandonare. E quello di Alexis è un lungo percorso di formazione alla ricerca della propria identità. Ma se è vero che “una persona che vuole ballare può farlo ovunque”, è anche vero che una caratteristica propria dei cubani è quella di non arrendersi mai. E Alexis riuscirà ad affermare la proprio essere: “sono un ballerino cubano”.
NOTE
- REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DI PIEMONTE DOC FILM FUND, TORINOFILMLAB, CRATIVE EUROPE MEDIA; SVILUPPATO NELL'AMBITO DI DOK. INCUBATOR.