Chernobyl Diaries

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Come ti rifaccio Paranormal Activity con le radiazioni: Oren Peli ci riprova, e... non l'avesse mai fatto

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USA 2012
Un gruppo di sei giovani turisti in viaggio in Europa decide di deviare dal solito itinerario e di recarsi nella disabitata città ucraina di Prypiat, un tempo principale residenza degli impiegati alla centrale nucleare di Chernobyl . Ignorando gli avvertimenti, i ragazzi insieme a una guida locale avviano una breve esplorazione della città abbandonata da oltre 25 anni. Ben presto, però, rimarranno vittime di un incubo, consapevoli di non essere soli...
SCHEDA FILM

Regia: Brad Parker (II)

Attori: Jesse McCartney - Chris, Jonathan Sadowski - Paul, Nathan Phillips - Michael, Olivia Taylor Dudley - Natalie, Ingrid Bolsø Berdal - Zoe, Devin Kelley - Amanda, Dimitri Diatchenko - Uri, Milos Timotijevic - Guardia russa al chek-point, Milutin Milosevic - Delinquente ucraino, Zinaida Dedakin - proprietaria ristorante, Ivana Milutinovic - Ragazzina, Alex Feldman - Dott. Goldshmidt, Kristof Konrad - Dott Grotzky

Soggetto: Oren Peli

Sceneggiatura: Oren Peli, Carey Van Dyke, Shane Van Dyke

Fotografia: Morten Søborg

Musiche: Diego Stocco

Scenografia: Aleksandar Denic, Matthew Sullivan

Arredamento: Zsuzsa Mihalek, Mina Buric

Costumi: Momirka Bailovic

Altri titoli:

Chernobyl Diaries - La mutazione

Durata: 90

Colore: C

Genere: THRILLER HORROR

Specifiche tecniche: ARRI ALEXA, ZEISS 35 MM/D-CINEMA (1:1.85)

Produzione: OREN PELI E BRIAN WITTEN PER FILMNATION ENTERTAINMENT

Distribuzione: M2 PICTURES

Data uscita: 2012-06-20

CRITICA
"Il film di Brad Parker è di sconfortante banalità: recitato sotto la sufficienza, gira isterico a vuoto con la pretesa di un finto movente social scientifico morale politico." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 22 giugno 2012)

"Perché non si può più vedere un horror «giovanilistico» senza che gli sceneggiatori lo infarciscano coni soliti luoghi comuni e stereotipi? Possibile che non si possa partorire, ogni tanto, un'idea più brillante del gruppo di ragazzi male assortito (guarda caso sempre completato da bellissime ragazze) che si avventura in un luogo che persone dotate di buon senso schiverebbe senza pensarci troppo su? Che, per una volta, si vada oltre alla solita decimazione dei protagonisti (si fa per dire) che si conclude (quando non muoiono tutti) con un sopravvissuto che fa presagire (purtroppo) l'inevitabile sequel o la trasformazione, a sua volta, in un criminale? E quella maledetta telecamera sempre in mano anche quando si sta per morire? Ne vogliamo parlare? Dai, un po'di sforzo di immaginazione. In questo 'Chernobyl Diaries', ad esempio, sembrava di assistere, finalmente, a qualcosa di nuovo. Almeno, l'idea di base non prevedeva che i ragazzotti si avventurassero nella solita casa isolata nel bosco per trascorrere il fine settimana. Merito del produttore Oren Peli (il creatore di 'Paranormal Activity') che dopo essersi interessato del destino della città 'fastasma' ucraina di Pripyat, evacuata in una notte dopo l'esplosione di Chernobyl, si è immaginato una storia proprio all'interno di quelle vie. Così, tre ragazzi che stanno girando il mondo (ma quanti soldi hanno?) raggiungono a Kiev il fratello di uno di loro. Che ha una brillante idea: e se facessimo del turismo estremo nella ghosttown ucraina? Si uniscono altri due (per raggiungere il minimo sindacale di vittime previsto per questi film) e via per Pripyat. Naturalmente, il giro di due ore si trasforma in eterno e, sorpresa, la città non è disabitata. La voglia di spedire le potenziali vittime tra tunnel sotterranei ed edifici pieni di insidie impedisce al regista di dare un minimo di spessore ai protagonisti i cui nomi dimenticherete dopo poco. Come questo film, identico ai soliti horror da cassetta. Cambiano giusto i «mostri»; non gli sbadigli." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 22 giugno 2012)

"L'israeliano Oren Peli è il fortunato creatore di 'Paranormal Activity' ; e anche la mente dietro 'The River', la riuscita serie tv prodotta da Spielberg. Con l'horror 'The Chernobyl Diaries' affidato alla regia dell'esordiente Bradley Parker, non si allontana dal suoi temi, salvo che qui i misteriosi mutanti - aspetto che ha provocato qualche legittima riprovazione negli spettatori più sensibili - sono quel che resta delle vittime colpite da radiazioni in seguito al tragico incidente alla centrale atomica ucraina. A confrontarsi con quelle creature nella cittadina fantasma di Prypiat, è un gruppo di ragazzotti superficiali allettati dall'idea di fare turismo estremo. Nel suo genere il film non è male: ma che quegli idioti finiscano male non può dispiacere a nessuno." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 22 giugno 2012)

"Oren Peli, produttore e soggettista di 'Chernobyl Diaries', e l'uomo più fortunato della storia del cinema: ha sfondato con uno dei film più insulsi di tutti i tempi, 'Paranormal Activity'. Rispetto a quell'ignobile capostipite, 'Chernobyl Diaries' è se non altro un horror autentico, sempre piuttosto brutto ma costruito secondo i canoni del genere. Forse la differenza sta nella presenza di un regista, Brad Parker, che almeno segue una routine consolidata: ampio uso del buio, effetti spaventevoli prevedibili ma funzionanti, colpi bassi a go-go in colonna sonora. E un'operazione di serie C, ma con due elementi di interesse che ci spingono a ragionarci sopra insieme a voi, cari lettori. Che a differenza dei protagonisti del film, un gruppo di adolescenti americani cretini, sapete cosa è successo a Chernobyl e potreste essere incuriositi dal titolo." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 22 giugno 2012)

"Giovani americani in vacanza nell'Europa dell'Est. Se sapete già come andrà a finire perché conoscete a memoria i due 'Hostel', 'Chernobyl Diaries' vi lascerà indifferenti. Se sapete già tutto ma vi diverte sempre vedere giocare gli yankee gradassi fuori casa con l'arbitro contro, allora il nuovo film prodotto dal Peli di 'Paranormal Activity' può fare al caso vostro. (...) I personaggi sono le solite macchiette, le scene di tensione non brillano per originalità (la cinepresa digitale è sempre a mano e non sta un attimo ferma) mentre la sceneggiatura nasconde i mostri della radiazione al punto da radiarli fin troppo dal film. Finale fantapolitico con colpo di scena che rimanda a un sequel. Ma visti gli incassi non eccellenti, la saga rischia di fare la fine della cittadina del film." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 22 giugno 2012)

"Spiacerà a coloro che magari fuorviati dal titolo sono entrati in sala convinti di vedere sì un horror ma con una trama di qualche significato (attori e regista sono sconosciuti). Sconosciuto però non è lo sceneggiatore-produttore Oren Peli, l'uomo di 'Paranormal Activity' per il quale il luogo è solo una location come un'altra per mettere in scena un po' di spauracchi (colla tecnica di 'Paranormal' che però ormai ha rotto)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 22 giugno 2012)