Catwoman

USA 2004
Patience Philips è un'artista bella e sensibile che lavora come designer per la Hedare Beauty, una società di prodotti cosmetici. I suoi capi sono il dispotico George Hedare e sua moglie, la bellissima Laurel, una top model. Un giorno, inavvertitamente, viene a conoscenza di un segreto sinistro riguardante il nuovo prodotto rivoluzionario contro l'invecchiamento e si ritrova intrappolata nel centro di una pericolosa cospirazione. Ma, nel momento più nero, Patience riuscirà a mettersi in salvo con l'agilità, la velocità e il sesto senso proprio della sua seconda natura di gatto. Guidata dalla sua mentore Ophelia andrà alla scoperta di se stessa e dei suoi straordinari poteri, riuscendo a coniugare la sua seconda identità con la sua relazione con il detective Tom Lone...
SCHEDA FILM

Regia: Pitof

Attori: Halle Berry - Patience Philips/Catwoman, Sharon Stone - Laurel Hedare, Benjamin Bratt - Detective Tom Lone, Lambert Wilson - Georges Hedare, Frances Conroy - Ophelia Powers, Missy Peregrym, Alex Borstein - Sally, Aaron Douglas - Detective, John Cassini - Grafologo, Frances McDormand, Peter Williams, Samantha Simmonds, Peter Wingfield, Michael Daingerfield, Byron Mann - Wesley, Michael Massee

Soggetto: Bob Kane - personaggi, John Brancato, Michael Ferris, Theresa Rebeck

Sceneggiatura: John Brancato, Michael Ferris, John Rogers

Fotografia: Thierry Arbogast

Musiche: Klaus Badelt

Montaggio: Sylvie Landra

Scenografia: Bill Brzeski

Costumi: Angus Strathie

Effetti: Tony Lazarowich, Tippett Studio, Matte World Digital, Esc Fx

Durata: 104

Colore: C

Genere: AZIONE FANTASY

Tratto da: personaggi dei fumetti creati da Bob Kane

Produzione: WARNER BROS., VILLAGE ROADSHOW PICTURES, DINOVI PICTURES, FRANTIC FILMS, MAPLE SHADE FILMS

Distribuzione: WARNER BROS.

Data uscita: 2004-08-27

CRITICA
"Il film di Pitof, al secolo Jean-Christophe Comar, regista francese specializzato in effetti speciali, non è un granché: stiracchiato, insipido, poco avvincente. Infatti, messa ko ai botteghini da 'Spiderman 2', la nuova 'Catwoman' sembra destinata a vivere una vita sola: a quei prezzi, un incasso da 40 milioni di dollari equivale a un tonfo definitivo. Niente seguiti, dunque, malgrado il finale aperto con l'eroina condannata alla solitudine sentimentale che avanza flessuosa sui tetti di New York. (...) La Stone, un po' mummificata, sembra prendersi in giro nei panni della bella sul viale del tramonto; la Berry, dotata di una venustà più morbida e normale, sa meglio coi capelli corti, cioè quando si scopre gatta." (Michele Anselmi, 'Il Giornale', 27 agosto 2004)

"E' del tutto improbabile che la Stone (candidata per 'Casinò', 1995) e la Berry (laureata per 'Monster's Ball', 2001) ritornino grazie a questo film alle glorie dell'Oscar nel prossimo febbraio. Se Sharon si ripresenta mummificata e resa inespressiva dai restauri facciali, Halle negli abiti dell'ingenua Patience sembra Lilia Silvi e trasformandosi in supereroina delega rischi e fatiche alle controfigure. Del resto come appare dalle prestazioni dell'intero cast, il regista Pitof non sa dirigere gli attori e quando non c'è da fare capriole con la macchina da presa se la cava maluccio. Chissà come è riuscito ad approdare ad Hollywood questo mago francese degli effetti speciali, promosso regista nel 2001 con il vorticoso e stancante 'Vidoq', che gira e monta saltabeccando da un'immagine all'altra con effetti da avanguardia storica. Il risultato è una pellicola da oltre 80 milioni di dollari che non ne ha incassati neppure le metà. Al bilancio catastrofico si accompagna il pollice verso di tutto il fronte della critica. E tuttavia alcuni scorci della metropoli notturna sono innegabilmente suggestivi e quella gatta vagabonda sul tetto irradia il fascino erotico della bella maledetta." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 25 agosto 2004)

"Il film non è granché, la protagonista è incantevole. (...) Il personaggio è bene inventato, ha un bel costume nero e una bella cuffietta a imitazione di testa felina; l'interprete è seducente, piccante, non troppo magra, è scelta benissimo. L'impressione è tuttavia che, una volta ideata la figura femminile, ogni risorsa della fantasia e della creatività sia già esaurita: non si sa cosa farne, né cosa farle fare." (Lietta Tornabuoni, 'L'Espresso', 2 settembre 2004)

"Esperto di effetti speciali diventato regista nel 2001 con 'Vidoq', il francese Pitof riesce a cavarsela quando si tratta di scene d'azione, ma non ha il dono di narrare. E in fatto di recitazione apriti cielo. Gli uomini, Wilson e Bratt, sono quanto di più convenzionale si può immaginare; la Stone a furia di plastiche ha consumato la sua già scarsa espressività e Halle Berry, il cui talento la portò all'Oscar per 'Monster's Ball', si appiglia a un indovinato costume e a una sensualità tutta esteriore che non riempie il vuoto del personaggio". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 27 agosto 2004)