Carmela

ITALIA 1944
In una isoletta del Mediterraneo la giovane Carmela si innamorò dell'ufficiale comandante la guarnigione il quale, dopo averle promesso di sposarla, partì senza dare più notizie di sé. Il dolore dell'abbandono provocò nella ragazza una gravissima crisi che le lasciò la mente sconvolta. Dopo vario tempo un nuovo ufficiale viene nell'isola ed essa crede nella sua pazzia, che sia il suo fidanzato tornato a lei. Il giovane ha compassione della ragazza e cerca di assecondarla per non provocare una nuova crisi e la sua pietà si trasformerà in affetto sincero che opererà lentamente in Carmela il salutare effetto di farla rinsavire completamente.
SCHEDA FILM

Regia: Flavio Calzavara

Attori: Doris Duranti - Carmela Ferrari, Pal Javor - Tenente Carlo Salvini, Lora Silvani - Addolorata, Egisto Olivieri - Il sindaco, Anna Capodaglio - La madre di Carmela, Enza Delbi - Teresita, Aldo Silvani - Il dottor Giulio Cavagnetti, Gioia Collei - Orsola, Marisa Dianora - Blandina, Flavio Calzavara - Capitano Ferri, Lola Braccini - La moglie del sindaco, Bella Starace Sainati - Mamma Ada

Soggetto: Edmondo De Amicis - racconto

Sceneggiatura: Italo Cremona - adattamento e dialoghi, Corrado Alvaro - adattamento e dialoghi, Flavio Calzavara - adattamento e dialoghi

Fotografia: Gábor Pogány

Musiche: Franco Casavola

Montaggio: Ignazio Ferronetti

Scenografia: Italo Cremona

Arredamento: Savino Fino

Costumi: Giancarlo Bartolini Salimbeni

Durata: 90

Colore: B/N

Genere: ROMANTICO

Tratto da: racconto "Vita Militare" di Edmondo De Amicis

Produzione: GIOVANNI ADDESSI PER LA NAZIONALCINE

Distribuzione: NAZIONALCINE

NOTE
- IL FILM E' STATO REALIZZATO NEGLI STABILIMENTI PISORNO DI TIRRENIA. GLI ESTERNI SONO STATI GIRATI IN LIGURIA, NELLE CINQUE TERRE, ANCHE SE IL FILM RISULTA AMBIENTATO IN SICILIA.
CRITICA
"Calzavara ama descrivere, tirare per le lunghe, perdersi in contemplazione della natura. Carmela è in gran parte un gioco di belle inquadrature e di paesaggi. La trama non mancava di suggestione ed anche la sceneggiatura doveva avere, certo, qualche spunto felice. Gli sbalzi di tono, però, dal dannunzianesimo rusticano al sentimentalismo da cartolina per soldati, hanno disciolto ogni possibilità artistica. [...]". (G. De Santis, "Cinema" n. 158, del 25 gennaio 1943).