Bulli e pupe

Guys and Dolls

USA 1955
Nathan Detroit è il proprietario di una sala da gioco clandestina che cambia continuamente sede per sfuggire ai controlli della polizia. All'ennesimo spostamento, Nathan si trova costretto ad anticipare mille dollari, che per altro non ha, al proprietario di un locale. A Broadway incontra 'Cielo' Masterson, scommettitore e giocatore incallito, e lo sfida scommettendo con lui mille dollari che non riuscirà ad invitare a cena Sara Brown, militante dell'esercito della salvezza, e portarla con sé a Cuba. 'Cielo' riesce a convincere la ragazza a venire a cena con lui con la promessa di portare numerosi nuovi adepti alla prossima riunione religiosa. I due partono e ben presto Sara si innamora di 'Cielo', ma quando tornano dalla vacanza cubana, i due trovano la sede dell'associazione occupata dalla bisca di Nathan. Sarah va su tutte le furie e, per farla calmare, 'Cielo' dovrà portare alla sua riunione tutti gli incalliti giocatori di carte...
SCHEDA FILM

Regia: Joseph L. Mankiewicz

Attori: Marlon Brando - 'Cielo' Masterson, Jean Simmons - Sarah Brown, Frank Sinatra - Nathan Detroit, Vivian Blaine - Miss Adelaide, Robert Keith - Tenente Branningan, Stubby Kaye - Nicely-Nicely Johnson, B.S. Pully - Big Jule, Johnny Silver - Benny Southstreet, Sheldon Leonard - Harry "Il cavallo", Danny Dayton - Rusty Charlie, George E. Stone - Society Max, Regis Toomey - Arvid Abernathy, Kathryn Givney - Generale Cartwright, Veda Ann Borg - Laverne, Mary Alan Hokanson - Agatha, Joe McTurk - Angie, "Il bue", Kay E. Kuter - Calvin, Stapleton Kent - Membro della missione, Renee Renor - Cantante cubana

Soggetto: Damon Runyon - racconto, Abe Burrows - libretto, Jo Swerling - libretto

Sceneggiatura: Joseph L. Mankiewicz, Ben Hecht - non accreditato

Fotografia: Harry Stradling

Montaggio: Daniel Mandell

Scenografia: Oliver Smith

Arredamento: Howard Bristol

Costumi: Irene Sharaff

Effetti: Warren Newcombe

Durata: 150

Colore: C

Genere: MUSICALE COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM, CINEMASCOPE - EASTMANCOLOR

Tratto da: racconto "The Idyll of Miss Sarah Brown" di Damon Runyon e libretto del musical "Guys and Dolls" di Jo Swerling e Abe Burrows

Produzione: SAMUEL GOLDWYN PER THE SAMUEL GOLDWYN COMPANY

Distribuzione: CINERIZ (1956, 1979) - PANARECORD

NOTE
- COREOGRAFIE: MICHAEL KIDD.

- IL FILM E' STATO CAMPIONE D'INCASSI NEGLI STATI UNITI NEL 1956.

- GOLDEN GLOBE 1956 COME MIGLIOR FILM (COMMEDIA-MUSICAL) E A JEAN SIMMONS COME MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA.
CRITICA
"Si tratta della trasposizione sullo schermo di una nota commedia musicale, realizzata con la grandiosità di mezzi e l'accuratezza che sono proprie di questo genere di produzioni nordamericane. La regia è sapiente, la scenografia sfarzosa e a volte anche originale, il complesso meccanismo funziona ottimamente; ma il film è troppo lungo e in qualche punto discontinuo. Da notare lo strano gergo, che vorrebbe imitare lo slang, e rende il dialogo, nella versione italiana, alquanto oscuro e di non immediata comprensibilità." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 40, 1956)

"E' molto probabile che questa 'riedizione' sia stata determinata soltanto da intenzioni di sfruttamento commerciale di un certo interesse dimostrato dal pubblico per le pellicole che hanno ottenuto una certa notorietà alla prima uscita. Infatti, il successo meriterebbe di essere vagliato per distinguere quello prettamente 'commerciale' e del momento, da quello di 'sostanza' che, o per contenuti o per forma, ha reso certi film 'classici'. Ora, questo 'Guys and Dolls' appartiene soltanto alla prima categoria, essendo un musical farraginoso, modello di certi prodotti imposti dall'industria, realizzati con grossi mezzi, ma secondo schemi di cattivo gusto che hanno in gran parte annullato gli sforzi dei tecnici di per sé validi. In definitiva, prescindendo dalla curiosità che potrà indurre gli spettatori moderni a rivedere certi divi alle prime armi, per lo studioso la pellicola rimane una testimonianza di certe deteriori tendenze della macchina da cinema hollywoodiana di un tempo. Ciò nonostante, lo spettacolo offre qualche sequenza più indovinata (come quella della bisca rimediata nelle fogne, in cui le coreografie preludono a quella di 'West Side Story') e nel suo insieme incuriosisce." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 87, 1979).