Amanti senza amore

ITALIA 1947
Piero, giovane medico, s'innamora di Nora, e la sposa. Trascorsa la luna di miele, i due coniugi s'accorgono d'essere perfettamente estranei l'uno all'altra; soltanto la reciproca attrazione dei sensi li ha uniti. In tali condizioni, la vita in comune provoca continui attriti. Neppure la nascita di una bambina può servire a riunirli. Si son stabiliti a San remo, dove il marito dirige una clinica, e dove capita un celebre violinista, venuto a dare concerti. Il suo interesse per Nora desta la gelosia e le ire di Piero. Nora riesce a calmarlo; ma il dissidio latente si manifesta in ogni occasione. La situazione diventa intollerabile per la giovane donna, che tenta di uccidersi. Il marito la salva, ed alla crisi segue un periodo di tranquillità. Piero decide di recarsi a Genova, per il congresso di medicina. A Genova apprende da un giornale che il violinista è di nuovo a San remo, ed egli vi ritorna a precipizio. Giunto inaspettato alla clinica, ne vede partire in fretta il violinista, che ha passato più ore con Nora. La sua risoluzione è presa: affronta il rivale, gli racconta la sua storia, gli grida in faccia il suo disprezzo, poi uccide la moglie e s'uccide.
SCHEDA FILM

Regia: Gianni Franciolini

Attori: I. Sogliano - Segretario del Violinista, Clara Calamai - Nora, Jean Servais - Il Violinista, Roldano Lupi - Piero, Lucio Marsaglia - Direttore del Casino

Soggetto: Lev Tolstoj

Sceneggiatura: Vittorio Nino Novarese, Antonio Pietrangeli, Guido Piovene, Bruno Valeri, Gianni Franciolini, Gianna Manzini, Ivo Perilli

Fotografia: Carlo Montuori

Musiche: Nino Rota

Scenografia: Piero Gherardi

Durata: 73

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: "La sonata a kreutzer" di Leone Tolstoj

Produzione: CARLO PONTI PER LA LUX FILM

Distribuzione: LUX FILM

NOTE
- LO SCENOGRAFO VALERI BRUNO RISULTA NON ACCREDITATO.

- DIRETTORE DI PRODUZIONE: ROMOLO LAURENTI.

- AIUTO REGISTA: ALBERTO POZZETTI.

- OPERATORE: MARIO MONTUORI.
CRITICA
"Tutta la polemica di Tolstj viene [....] appena sfiorata e lo spunto non serve che a creare una congrua vicenda di coniugi che [....] finiscono male. Ne risulta un film piatto e noisamente descritto. [....] Gli attori sono opachi e insignificanti". (M. Mibelli, "Hollywood", 133, 1948).