Agente 007, vivi e lascia morire

Live and Let Die

GRAN BRETAGNA 1973
L'agente segreto James Bond lascia l'Inghilterra per il nuovo continente, con il compito di indagare sulla morte di tre suoi colleghi assassinati nello stesso giorno. Da New Orleans le tracce lo conducono a Sainte-Monique, un'isola dei Caraibi sulla quale il dottor Kananga - un uomo di colore che si fa chiamare anche Mister Big - ha installato la centrale operativa di un colossale traffico di droga. Con questa intende invadere gli Stati Uniti per annichilirne i bianchi e ridurre il Paese in suo potere. Innamoratasi di Bond, Solitaire (una veggente al servizio di Kananga) lo aiuta a sgominare la banda.
SCHEDA FILM

Regia: Guy Hamilton

Attori: Roger Moore - James Bond, Yaphet Kotto - Kananga/Mr. Big, Jane Seymour - Solitaire, Clifton James - Sceriffo J.W. Pepper, Julius Harris - Tee Hee, Tommy Lane, Geoffrey Holder, Gloria Hendry, David Hedison, Lois Maxwell, Bernard Lee

Soggetto: Ian Fleming

Sceneggiatura: Tom Mankiewicz

Fotografia: Ted Moore

Musiche: George Martin (II)

Montaggio: Bert Bates, Raymond Poulton, John Shirley

Scenografia: Stephen Hendrickson

Costumi: Julie Harris

Effetti: Derek Meddings

Altri titoli:

Vivre et laisser mourir

Vive y deja morir

Ian Fleming's Live and Let Die

Durata: 122

Colore: C

Genere: THRILLER AZIONE SPIONAGGIO

Specifiche tecniche: PANORAMICA GEVACOLOR, 35MM (1:1.85)

Tratto da: romanzo di Ian Fleming.

Produzione: SALTZMAN, BROCCOLI

Distribuzione: UNITED ARTISTS EUROPA - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI), DVD E BLU-RAY: 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT (2008)

CRITICA
"Ottavo della serie dedicata alle imprese dell'agente segreto 007, il film mostra pienamente l'inevitabile stanchezza della formula. Privo di quelle avvenieristiche trovate che costituivano l'elemento più originale delle prime storie di James Bond, interpretato da uno scialbo Roger Moore, il lavoro, tutto previsto e scontato, si regge soprattutto su alcuni spettacolari inseguimenti, di indubbia efficacia spettacolare ma fallisce nel ripetuto tentativo di fare dell'umorismo." ('Segnalazioni cinematografiche', vol.76, 1974)