Monkey Punch

Noto anche come: Kazuhiko Katō

HAMANAKA (Giappone), 26 maggio, 1937

SAKURA (Giappone), 11 aprile, 2019

Scrittore, fumettista, regista, attore. Passato alla storia per aver dato vita alle rocambolesche avventure del personaggio ispirato al ladro gentiluomo Arsène Lupin, protagonista dei romanzi del francese Maurice che Katō aveva letto e apprezzato da ragazzo. I primi episodi su carta risalgono al 1967 (la rivista era Weekly Manga Action), due anni dopo il debutto dell'autore sulla scena fumettistica del Sol Levante. Caratteristica grafica di Lupin III è la faccia da scimmia da qui il soprannome Monkey Punch affibbiato all'autore dal supervisore. A Katō non piaceva, ma lo tenne, convinto che il personaggio concludesse in pochi mesi la sua corsa. Il successo, invece, fu rapido: si trattava di un manga per adulti con temi forti seppur intervallati da elementi comici (come accade nella tradizione orientale), «una sorta di 007 con un tocco di erotismo», diceva Monkey Punch. Che, tra le fonti di ispirazione, includeva il film italiano Sette uomini d'oro (1965). Lupin III, nipote di Arséne Lupin, colpì l'immaginario dei lettori, anche se la fama planetaria arrivò nel 1971, con i cartoni animati (anime) diretti, tra gli altri, da un mostro sacro come Hayao Miyazaki. Alla prima serie ne seguirono altre (l'ultima del 2018), oltre a molti film d'animazione e speciali. In Italia, i cartoni di Lupin III arrivano all'alba degli anni '80. Un boom spiegabile non solo con la genialità, l'anarchia e (in fondo) la bontà del personaggio principale, capace di architettare complicatissimi piani per rubare i gioielli e i tesori più vari, ma anche con un cast di amici e avversari che solo pochi eroi possono vantare. Dal samurai Goemon al pistolero Jigen, passando per la cinica e sensuale Fujiko (o Margot, in alcune versioni italiane) e l'ispettore dell'Interpol Zenigata, ossessionato dalla caccia a un ladro che, di fatto, continua a sfuggirgli. Su carta, Monkey Punch lavora con una certa continuità alle storie del personaggio fino agli anni 80. Poi, nel 1994 accade un piccolo miracolo che sottolinea quanto l'autore fosse legato all'Italia: Monkey Punch presenta a Lucca Comics un nuovo episodio inedito di Lupin III, dal titolo Alis Plaudo. Otto tavole disegnate su sceneggiatura dei 'Kappa Boys', curatori italiani delle riviste allora edite dalla Star Comics. Da quella fucina scaturiscono una decina di storie a fumetti made in Italy del ladro più amati dei fumetti. Nel 2001 torna in Italia, ricevendo il Romics d'oro. Docente universitario in Scienze della comunicazione fino al 2010, Monkey Punch è vissuto a Tokyo negli ultimi anni godendosi i meritati proventi dei diritti di Lupin III.