Sohrab Shahid Saless

Noto anche come: Sohrab Shahid-Saless

TEHERAN (Iran), 28 giugno, 1944

CHICAGO, Illinois (USA), 2 luglio, 1998

Regista e sceneggiatore. Nato da una famiglia della classe media, è considerato uno dei più prolifici registi 'diasporici' iraniani, del periodo pre e post-rivoluzione. Dopo aver studiato cinema all'estero torna in Iran, ma dopo una piccola sosta nel suo paese, decide di partire di nuovo e svolgere la sua attività artistica in Europa. È un componente importante del cinema d'avanguardia del suo Paese e insieme ad altri registi, tra cui Amir Naderi, è considerato da molti critici iraniani come una figure chiave della 'Nuova Onda' del cinema iraniano, i cui primi segni sono emersi prima della rivoluzione del 1979. Nel 1969, all'interno dell'Istituto Per lo Sviluppo Intellettuale dei Bambini e dei Giovani, infatti, venne creata una sezione dedicata al cinema detta 'Kanoon'. Insieme all'istituto sorse un'onda culturale che già aveva influenzato i registi iraniani, e che diede nuova linfa al cinema culturale in Iran. Da qui sono nati i registi che hanno creato un cinema d'avanguardia e che ben presto hanno portato il cinema iraniano a un alto livello, attirando l'attenzione internazionale. Nel 1963, Shahid Saless lascia l'Iran per trasferirsi a Vienna, dove frequenta una scuola di cinema e una scuola di recitazione. I suoi studi, però, sono temporaneamente interrotti nel 1967 a causa di una diagnosi improvvisa di tubercolosi. Riprende gli studi a Parigi presso il prestigioso Conservatoire libre du cinéma français (CLCF) e, nel 1968 torna in Iran, a Teheran. Qui, inizia a lavorare con il Ministero della Cultura iraniana come regista, realizzando molteplici cortometraggi e documentari, in parte sul tema della danza tradizionale tra i diversi gruppi etnici iraniani. Nel corso della sua permanenza in Iran (1968-1974), gira due importanti film, "Yek ettefāq-e Sade" (A Simple Event, 1973) e "Ṭabi'at-e Bijan" ("Still Life", 1974), entrambi riconosciuti a livello internazionale per il loro realismo nella rappresentazione sociale della vita in Iran e per la loro innovativa cinematografia e lo stile sperimentale. Nel 1974, qualche anno prima della rivoluzione islamica, lascia nuovamente l'Iran a causa dei problemi avuti con i funzionari del governo per il suo film incompiuto "Quarantine" e si stabilisce in Germania dove comincia a realizzare per i media tedeschi documentari e lungometraggi di finzione, da lui anche scritti, che ottengono un ulteriore riconoscimento internazionale. Tra questi figura anche il suo ultimo film, "Rosen für Afrika" (1991). Nel 1992, lascia la Germania per andare in Canada in cerca di fondi per i suoi progetti cinematografici. Deluso per non essere riuscito a ottenere quello che cerca, si sposta nuovamente e va a vivere negli Stati Uniti, dove risiede la sua famiglia e dove muore, a soli 54 anni, a causa di una malattia cronica correlata al fegato di cui ha sofferto per tutta la vita.

Filmografia

1987 - Wechselbalg - Regia

1984 - Der Weidenbaum - RegiaSceneggiatura

1983 - Utopia - RegiaSceneggiatura

1983 - Empfänger unbekannt - RegiaSceneggiatura

1983 - Hans - ein Junge in Deutschland - RegiaSceneggiatura

1981 - Anton P. Cechov - Ein Leben - Sceneggiatura

1980 - Ordnung - RegiaSceneggiatura

1980 - Grabbes letzter Sommer - RegiaSceneggiatura

1979 - Die Langen Ferien der Lotte H. Eisner - RegiaSceneggiatura

1977 - Tagebuch eines Liebenden - RegiaSceneggiatura

1976 - Reifezeit - RegiaSceneggiatura

1975 - Dar Ghorbat - RegiaSceneggiatura

1974 - Tabiate bijan - RegiaSceneggiatura

1974 - Yek Etefagh sadeh - RegiaSceneggiatura

1973 - Saz Dahani - Montaggio