Jennifer JonesPhylis Lee Isley
TULSA, Oklahoma (USA), 2 marzo, 1919
MALIBÙ, California (USA), 17 dicembre, 2009
Attrice. Alla fine degli anni Trenta, non ancora ventenne, lascia Tulsa, la sua cittadina natale, e approda a New York per frequentare l'Accademia d'Arte Drammatica. Qui conosce il futuro attore Robert Hudson Walker e lo sposa nel gennaio 1939. Entrambi sperano di essere scritturati per un film, ma nessuno si accorge di loro e Phyllis deve accontentarsi di lavorare come modella. Subito dopo le nozze, la coppia si trasferisce in Oklahoma dove alla Jones è stato offerto di condurre alcune trasmissioni radiofoniche. Nello stesso anno l'attrice va con il marito a Hollywood dove esordisce sul grande schermo al fianco di John Wayne in "Il confine della paura" di George Sherman. Dal momento che nessuno dei due ottiene il successo sperato, la coppia torna a New York dove nel 1940 nasce il primogenito, Robert Junior, e l'anno successivo il secondo figlio, Michael. Grazie alla sua bellezza prorompente, Phyllis durante un provino viene notata dal produttore David O. Selznick che inizia a corteggiarla e le fa ottenere un contratto con la 20th Century Fox, facendole cambiare nome in Jennifer Jones. Nel 1943 Henry King le propone il ruolo della protagonista in "Bernadette", primo Oscar della sua carriera che la catapulta, a soli 25 anni, nello star system. In quello stesso anno si separa dal marito a causa della sua relazione sentimentale con Selznick, ottenendo il divorzio due anni dopo, nell'aprile 1945. Durante gli anni Quaranta, sotto l'ala protettrice del produttore, spazia in tutti i generi interpretando tra gli altri il film di propaganda "Da quando te ne andasti" (1944), scritto da Selznick, che le fa guadagnare una nomination agli Oscar come miglior attrice non protagonista, e il western "Duello al sole" di King Vidor (1946). Nel 1948 il film di William Dieterle, "Il ritratto di Jennie" le consegna il primo ruolo drammatico della sua carriera e l'anno successivo Jennifer sposa Selznick da cui nel 1954 ha una figlia, Mary Jennifer. All'inizio degli anni Cinquanta fa una breve comparsa in Italia per interpretare "Stazione Termini" di Vittorio De Sica, accanto a Montgomery Clift, e nel corso del decennio si cimenta con altri ruoli drammatici in "L'amore è una cosa meravigliosa" (1955) di Henry King e "L'uomo dal vestito grigio" di Nunnally Johnson (1956). Negli anni Sessanta, delusa dagli insuccessi e provata da una serie di vicende tragiche come la morte di suo marito nel 1965 e del suo amico Charles Bick, decide di lasciare le scene. Nel 1971 sposa l'industriale Norton Simon, con cui rimane fino alla morte di lui, avvenuta nel 1993, e tre anni dopo riappare sul grande schermo per partecipare a "L'inferno di cristallo" di John Guillermin. Nel corso del decennio viene ancora una volta provata dalla vita: sua figlia muore suicida nel 1976 a soli 22 anni e Jennifer scopre di avere un tumore al seno, da cui però guarisce. Muore all'età di 90 anni nella sua casa di Malibù, assistita da uno dei suoi due figli.