Humberto Mauro

Noto anche come: Humberto Duarte Mauro

VOLTA GRANDE, Minas Gerais (Brasile), 30 aprile, 1897

VOLTA GRANDE, Minas Gerais (Brasile, 15 novembre, 1983

Regista, sceneggiatore e attore. Di origini salernitane da parte di padre, cresce in una cittadina dell'entroterra brasiliano, Catagueses, che legherà il suo nome allo sviluppo del movimento modernista, tramite la rivista letteraria 'O Verde'. Elettricista, radioamatore , costruttore di apparecchi riceventi, ma anche scacchista, musicista filodrammatico e fotografo, scopre la Settima arte all'età di ventinove anni , attraverso i film nordamericani d'avventura proiettati nell'unico cinematografo locale. Da questo momento si dedicherà anima e corpo al cinema, riversandovi le sue doti e competenze tecniche. Dopo le prime esperienze amatoriali, realizza con pochi mezzi il cosiddetto 'ciclo di Cataguases' - "Thesouro perdido"(1927), "Brasa dormida"(1928), "Sangue miniero"(1929) - la prima serie di film, già intrisi di quella vena lirica che contraddistinguerà tutta la sua produzione. Con l'avvento del sonoro si sposta a Rio de Janeiro, dove gira il suo capolavoro, mai distribuito in Italia: "Ganga bruta" (1933), melodramma muto con sottofondo musicale, che anticipa, con il suo stile sperimentale, le 'nuove ondate' degli anni Sessanta. Con "Favelas dos meus amores"(1935), il suo primo vero sonoro, quasi un musical, prodotto dall'amica e attrice Carmen Santos, precorrerà invece il neorealismo. Dal 1937 viene assunto dall'Istituto Nacional de Cinema Educativo e gira più di trecento documentari in trent'anni. L'ultimo film di finzione è "O canto da saudade" (1952), autoprodotto e recitato da lui stesso, nel ruolo di un colorito colonnello a cavallo, e dai suoi parenti. Tornerà ancora una volta come attore in "Memoria de Helena" (1969) del suo allievo e cinebiografo David Neves. Negli anni Sessanta, Glauber Rocha, nel celebre saggio "Revisione critica del cinema brasiliano", lo designerà maestro indiscusso del Cinéma Nôvo.