June è una bambina di otto anni appassionata di ingegneria. Si diletta a progettare un parco divertimenti insieme alla sua mamma. Montagne russe, giostre, ruote panoramiche, brucomela e labirinti sono stati disegnati e costruiti su un grande foglio di carta. Ma talvolta l’immaginazione può diventare realtà e così la piccola si troverà dentro un enorme parco giochi che dovrà salvare dall’invasione di un esercito di scimmiette incattivite. La aiuteranno nella missione Boomer, un simpatico grande orso blu, due castorini di nome Cooper e Gus (nella versione italiana del film hanno le voci del duo comico Gigi e Ross) e il porcospino Steve (con la voce di Francesco Facchinetti).

S’intitola Wonder Park questo film d’animazione che vede protagonista una piccola Alice nel paese delle meraviglie, non a caso il parco con tante giostre e animali parlanti ormai ridotto a un grande caos si chiama Wonderland (proprio come quel wonderland, quel mondo fantastico dove la bambina nata dalla penna di Lewis Carroll sarà condotta seguendo le orme del Bianconiglio).

 

Al centro di questa favola c’è il potere dell’immaginazione. Ma, sebbene si rivolga ad un pubblico di bambini, questo film affronta anche temi più difficili come la malattia della mamma di June, toccando corde più profonde dell’animo umano, ma mantenendo sempre una leggerezza di fondo sullo stile di film come Up. Sequenze rocambolesche e vertiginose si inseriscono così in una struttura narrativa che ha anche dei temi più seri alla base. 

Questa produzione Nickelodeon, pensata come il pilota di una serie tv, e coprodotta dalla Paramount, diretta dall’ex animatore Pixar Dylan Brown (la cui firma manca tuttavia dal film perché è stato licenziato per molestie), è nell'insieme un’operazione riuscita. Unico neo: si poteva dare più spazio ai vari buffi personaggi che popolano il parco piuttosto che all’azione e all’adrenalina delle montagne russe e dei vari giochi. Ma nel complesso questo Wonder Park riesce a meravigliare, anche se non del tutto.