Il diavolo fa le pentole e pure i sequel. Dopo il grande successo, 318 milioni di dollari rastrellati nel mondo, dell’originale, ecco The Conjuring 2, da noi Il caso Enfield: ancora per la regia del talentuoso James Wan, stavolta, pur riluttanti, i demonologi Lorraine (Vera Farmiga) e Ed (Patrick Wilson) Warren attraversano l’Oceano Atlantico e indagano il Poltergeist che tra 1977 e ’78 colpisce una famiglia, madre e quattro figli, in una casa popolare del sobborgo londinese di Enfield.

La storia è vera, dibattuta e controversa, Wan e i co-sceneggiatori mettono a fuoco attivamente con Lorraine ed Ed, passivamente con la prescelta dal demonio della famiglia, l’11enne Janet (Madison Wolfe), la necessità di un atto di fede, la necessità di credere: non solo in Dio e nel demonio, ancor prima nelle persone. Sì, The Conjuring – Il caso Enfield è esorcistico, ma con i piedi ben piantati per terra: il Male è anche, se non soprattutto, povertà, emarginazione, pregiudizio. Non male, ancor più a queste latitudini di genere.

Poi, ovvio, ci sono tutti i topoi horror, e ritrovarvi con le unghie conficcate nelle braccia del vicino potrebbe essere realtà: nonostante la durata masochistica, due ore e un quarto, il film s’adopera efficacemente per farvi paura, complici i buoni attori, l’inquietudine generosa e, malgrado lo stiracchiamento e la diluizione, una trama umanamente demoniaca.