Melissa McCarthy (Abby Yates), Kristen Wiig (Erin Gilbert), Kate McKinnon (Jillian Holtzmann) e Leslie Jones (Patty Tolan), questi i nomi delle acchiappa fantasmi protagoniste del reboot firmato Paul Feig. Il film strizza l’occhio al titolo originale cercando di accaparrarsi quella fetta di pubblico purista che, sin dall’annuncio del progetto, ha volutamente preso le distanze dal lavoro di Feig. Ecco allora nel cast fare la loro apparizione Bill Murray, Dan Aykroyd, Sigourney Weaver, Hernie Hudson e Annie Potts. Per il compianto Harold Ramis entra in scena il figlio, con un piccolo cameo. Che questo basti ad accaparrarsi la fiducia e la stima dei fan della pellicola diretta da Ivan Reitman? Saranno gli incassi a dimostrarlo. Intanto possiamo certamente dire che il lavoro di Feig si presenta come un rimpasto di quanto già visto nei precedenti capitoli, ma a cambiare questa volta sono semplicemente i ruoli: se in origine la squadra è formata da quattro uomini, tre bianchi e un nero, ecco la stessa e identica versione ma al femminile. La celebre Ecto1 torna, seppur sotto altro nome (peraltro non specificato), sempre in versione carro funebre modificato e anche Slimer, per l’occasione in dolce compagnia, è rimasto invariato.

Feig mira a trattare il tema dell’emarginazione, e lo fa attraverso delle eroine dotate di tanto coraggio e simpatia, elemento quest’ultimo che traspare per tutta la lunga durata del film. Ma il copione diretto da Feig non guarda soltanto al gentil sesso e alle relative problematiche sociali, ma anche all’altro lato presentando un Chris Hemsworth in versione segretario imbranato seppur attraente. I rimandi al primo capitolo rimangono tangibili per tutto il corso della commedia e anche la musica, leggermente rivisitata, non è esclusa dal rimaneggiamento del titolo originale. In realtà, più che un reboot sembrerebbe di trovarsi dinnanzi a un remake vero e proprio. Tentativo azzardato ad oggi, al quale Feig tenta di porre rimedio attraverso l’ampio uso di effetti visivi e del digitale, davvero ben riusciti. La trama, semplice e adatta a un pubblico giovanissimo, è un mix dei primi due capitoli con tentativi di inserimento di elementi originali. Nel complesso, Ghostbusters 3D diverte e scorre, cosa non semplice per un girato di oltre due ore. Ma se si guarda al nuovo capitolo degli acchiappa fantasmi senza discostarsi dalle avventure del dott. Venkman e soci allora lo scetticismo e i dubbi nei riguardi del film di Feig prenderanno il sopravvento. Che pensarlo come un capitolo a sé stante con un caso di omonimia possa far emergere i pochi elementi positivi del film? In questo caso, come sempre, il pubblico è sovrano.