Super Mario Bros.

USA 1993
Mentre a Brooklyn le ragazze cominciano misteriosamente a scomparire dalle strade, un'affascinante ricercatrice di dinosauri, Daisy, chiede aiuto ai Mario Bros., per liberare dall'acqua uno scavo archeologico. Giunti nei pressi del tunnel acquitrinoso, i due fratelli vengono inghiottiti da un misterioso varco e giungono nell'incredibile dimensione parallela abitata da rettili giganteschi che sono stati generati milioni di anni prima dall'esplosione di un'enorme meteorite. Questo mondo violento chiamato Dinohattan è a corto d'acqua e i rettili rischiano l'estinzione se il loro leader Koopa non riuscirà ad impadronirsi del frammento di meteorite che Daisy porta al collo per ritornare al mondo terreno, ricco di risorse naturali e per distruggere gli "umani" che lo abitano. Sarà compito di Mario e Luigi difendere il prezioso monile e liberare Daisy e le ragazze di Brooklyn prigioniere di Koopa e dei suoi sgherri, i crudeli Goombas che le minacciano con la più temibile delle pene, la de-evoluzione... Contro i due fratelli combattono anche Lena, l'astuta e gelosa amante di Koopa, con Iggy e Spike, due rapitori imbranati che alla fine si rivolteranno contro il loro padrone. Yoshi, il grazioso cucciolo di tirannosauro, diventa il migliore amico di Daisy, e Re Bowser, il padre di Daisy, si rivelerà decisivo per la salvezza dei nostri, giunta inaspettata in un mondo dove contano soltanto abilità, determinazione e una buona dose di fortuna: proprio come in un videogame.
SCHEDA FILM

Regia: Annabel Jankel, Rocky Morton

Attori: Bob Hoskins - Mario Mario, John Leguizamo - Luigi Mario, Dennis Hopper - Koopa, Samantha Mathis - Daisy, Fisher Stevens - Iggy, Richard Edson - Spike, Fiona Shaw - Lena, Dana Kaminski - Daniella, Mojo Nixon - Toad, Gianni Russo - Scapelli, Francesca P. Roberts - Bertha, Lance Henriksen - Il re

Soggetto: Shigeru Miyamoto, Ed Solomon, Parker Bennett, Terry Runte

Sceneggiatura: Ed Solomon, Parker Bennett, Terry Runte

Fotografia: Dean Semler

Musiche: Alan Silvestri

Montaggio: Mark Goldblatt

Scenografia: David L. Snyder

Arredamento: Beth A. Rubino

Costumi: Joseph A. Porro

Effetti: Russell Shinkle, Christopher Francis Woods, Animated Engineering

Altri titoli:

Super Mario Brothers: The Movie

Super Mario Brothers

Durata: 97

Colore: C

Genere: FANTASY

Specifiche tecniche: PANORAMICA, TECHNICOLOR

Tratto da: ispirato ai personaggi del videogame della Nintendo ideato da Shigeru Miyamoto

Produzione: JAKE EBERTS, ROLAND JOFFE' PER ALLIED FILMMAKERS, CINERGI PICTURES ENTERTAINMENT INC., HOLLYWOOD PICTURES, LIGHTMOTIVE, NINTENDO CO. LTD.

Distribuzione: LIFE INTERNATIONAL - MULTIVISION, VIDEOPIU' ENTERTAINMENT

NOTE
- REVISIONE MINISTERO OTTOBRE 1993.
CRITICA
"Ispirato ad un celebre videogame, diffusissimo tra i giovani, e prodotto a sorpresa da Roland Joffé ('La città della gioia', 'Le urla del silenzio', 'Mission'), regista animato, sì, da forti ambizioni spettacolari, ma impegnate più sul versante dei grandi sentimenti umani che su quello del puro intrattenimento, 'Super Mario Bros.', pesca a piene mani nell'immaginario cinematografico più ridondante. L'ambientazione, di certo l'aspetto più convincente del film (il set è una vecchia fabbrica in disuso), che vanta una fotografia firmata dal premio Oscar Dean Semler (per 'Balla coi lupi'), recupera, con spirito da patchwork visuale, le suggestioni di 'Blade Runner' e quelle della saga giapponese di 'Godzilla', il grottesco mondo sotterraneo di 'Tartarughe Ninja' e certe cupe atmosfere di 'Flash Gordon', amalgamando il tutto con i ritmi di una comicità surreale ai confini della parodia che, grazie al contributo di Hoskins e Leguizamo, evoca gli improbabili incontri di Gianni e Pinotto con i mostri-archetipi del cinema americano degli anni '30. (Stefano Martina, 'Il Messaggero', 18 ottobre 1993)

"E' il caso di un videogame che diventa film: sarà la carta vincente di domani? Improbabile. Infatti l'operazione affonda perchè manca di una sceneggiatura, di una struttura logica che non sia una serie di sparse stravaganze tecnologiche. Perché di queste, e dei trucchi da baraccone che tramutano sempre più spesso il cinema in uno strumento infantilito, siamo sazi. Il film è demenziale nel senso stretto del termine, nè gli autori hanno idea di come si costruisca un racconto che tenga desta l'attenzione. Può darsi che alcune tribù di teenagers aspettino questo veloce e frastornante giocattolone - che è anche, troppa grazia, un libro Frassinelli di Todd Strasser - ma nulla fa pensare che il film avrà da noi sorte migliore rispetto all'insuccesso americano. Dove né il volto furbetto di Bob Hoskins, il partner di Roger Rabbit, né quello fidato di John Leguizamo, né il biondo e malvagio Dennis Hopper hanno salvato i milioni di dollari buttati al vento per ingrassare la società Nintendo. Perché non funziona l'interazione fra il film e lo spettatore, primo comandamento dei video giochi e la noia diventa padrona a causa dei trucchi e delle stravaganze che riempiono lo schermo ad opera di Chris Woods, che più di così non poteva fare. Volendo salvare, per un fioretto, qualcosa, oltre alla seducente scenografia di un cementificio, ecco l'ex "easy rider" Hopper, che con la sua lingua biforcuta si mangia hot dogs agli scarafaggi, pizze alla coda di ragno e si definisce 'viscido, infido e malvagio', mentre gli altri lo chiamano 'figlio di lucertola'. Il tutto si riduce a un inerte festival di reminiscenze fiabesche varie dove i discorsi sull'evoluzionismo e la repressione vanno di striscio, affogati in un mare di fango, rettili, aliene entità bavose, streghe e lucertoloni prodigio che vengono da 65 milioni di anni fa e dovrebbero tornare indietro per il bene del cinema." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 12 ottobre 1993)

"Un giochetto. Difatti, in origine, era un videogame giapponese della Nintendo. Finito in Tv, ha dato vita a varie serie, tra cui 'The Mario Bros. Super Show' e 'Super Mario Bros. 3'. Adesso, per la regia di due specialisti di video, Rocky Morton e Annabel Jankel, è diventato un film per metà caricaturale (le beffe abbondano), per metà avventuroso con propensioni dichiarate per l'horror e, naturalmente, per la fantascienza. Manca di ritmi, però, il mondo dei cattivi dinosauri diventati simili ad uomini (quelli, almeno, che non sono dati 'devoluti') sa un po' di paccotiglia e il filo conduttore - i due idraulici impegnati a salvare la ragazza dalle grinfie di Koopa - non obbedisce mai ad una vera logica, attento soprattutto a favorire qua e là l'esibizione di effetti speciali abbastanza fantasiosi ma grezzi e a tentare di divertire con quella 'dimensione parallela' solo un po' più affollata e concitata della nostra, in cifre rubate in fretta alle cornici di 'Blade Runner'. Comunque, purché non si pensi di trovare un Jurassic Park n. 2, qualche motivo di interesse lo si incontra: specie là dove gli ex dinosauri con facce umane ma ovipari sono messi con una certa malizia alla berlina: esattamente come nel videogame della Nintendo." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 11 ottobre 1993)

"Frenetico, veloce, survoltato, strampalato, con un incalzare di trovate e d'azioni senza pausa né respiro, è uno dei primi esempi di 'produzione interattiva', di quello scambio tra videogiochi e cinema che sarà magari vincente nel futuro. 'Super Mario Bros.' (Bros, è l'abbreviazione americana per Brothers, fratelli, e due fratelli idraulici d'origine italiana, il maggiore Mario Mario e il minore Luigi Mario, sono infatti i protagonisti), popolarissimo videogame della Nintendo, ha già dato origine a due serials televisivi americani di successo: ora assume la forma di film, e ancora una volta a inaugurare la commissione è Bob Hoskins, già protagonista nella mescolanza attori-disegni animati di 'Chi ha incastrato Roger Rabbit' di Robert Zemeckis." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 9 ottobre 1993)