Dalida Yolanda Gigliotti

CAIRO (Egitto), 17 gennaio, 1933

PARIGI (Francia), 3 maggio, 1987

Cantante e attrice. Nasce al Cairo da genitori calabresi emigrati, lui primo violinista dell'Opera e lei casalinga, e non dimentica mai le sue origini. Eletta miss Egitto nel 1954 comincia a muoversi nel mondo del cinema e fa anche la controfigura di Joan Collins nel film di Howard Hawks "La regina delle piramidi", girato in Egitto. Spronata da un regista francese, va a Parigi dove si presenta anche a un'audizione canora con il nome di Dalila, ispirato al personaggio biblico. Fred Machard, scenarista di 'Villa d'Este' le consiglia invece di sostituire una consonante e nasce così Dalida. La sua voce profonda e carismatica, un po' gitana, capace di sommare in sè tutte le donne mediterranee, colpisce Eddie Barclay ma soprattutto Lucien Morisse, direttore musicale di Europe n°1 che la lancia e si innamora di lei ma la sposerà solo cinque anni dopo facendola sentire poco amata. In seguito i due divorziano -per colpa di lei che ha iniziato una relazione con il giovane pittore Jean Sobieski - ma lei continua a lungo a considerarlo suo marito. In seguito Dalida ha una storia d'amore con il cantante italiano Luigi Tenco che si suicida nel 1967 durante il festival di Sanremo, ferito dall'insuccesso della sua canzone "Ciao, Amore Ciao" da lei cantata. Sconvolta, poco tempo dopo è lei a tentare il suicidio e, restata in coma per cinque giorni, decide di abbandonare la carriera. Sarà Richard Chanfray, un payboy conosciuto come "il conte di Saint-Germain" a farla ritornare alla vita e al lavoro. La loro storia dura circa nove anni e quando finisce, dopo qualche tempo, nel 1983, sarà lui a suicidarsi. Intanto lei, grazie anche al costante sostegno del fratello Bruno che sin dall'inizio si è occupato della sua carriera facendole da manager, torna al successo, capace anche di adattarsi man mano al cambio dei tempi e delle mode, trovando sempre canzoni in grado di descrivere i suoi sentimenti. Incapace però di sopportare ancora il grande successo professionale accanto ai grandi dolori personali, si suicida nel 1987.