Finale choc agli Oscar. La vittoria quale miglior film viene prima assegnata a La La Land, ma mentre i produttori hanno ormai quasi ultimato i loro discorsi ecco accadere l’incredibile: Warren Beatty, premiante con Faye Dunaway, ha letto la busta sbagliata, quella che designava Emma Stone migliore attrice per La La Land, al contrario, il vincitore è Moonlight di Barry Jenkins. Un disastro, senza precedenti.

Per la cronaca, La La Land vince sei statuette: regia al 32enne Damien Chazelle, il più giovane nella storia degli Academy Awards; attrice protagonista, Emma Stone; colonna sonora; canzone, City of Stars; fotografia; scenografia.

In una serata segnata dall’anti-trumpismo del conduttore Jimmy Kimmel e non solo, Moonlight porta a casa oltre quella al miglior film, anche le statuette per la sceneggiatura non originale e l’attore non protagonista, Mahershala Ali.

Bene anche Manchester by the Sea, che trionfa con il protagonista Casey Affleck e la sceneggiatura originale del regista Kenneth Lonergan, e Hacksaw Ridge di Mel Gibson, che vince per montaggio e sound mixing.

Tra le animazioni Zootropolis, miglior film straniero è Il cliente dell’iraniano Asghar Farhadi, che bissa la statuetta di Una separazione e si dichiara assente per solidarietà ai colpiti dal Muslim Ban.

Non c’è gloria per Fuocoammare di Gianfranco Rosi, che tra i documentari viene battuto da OJ: Made in America.

Eppure, la cerimonia degli Academy Awards parla egualmente un po’ italiano: Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini, insieme all’americano Christopher Nelson, vincono per il make up di Suicide Squad.