“La regia è una passione che è nata nel tempo. Non sono sempre stata dietro la macchina da presa. All’inizio lavoravo in una radio nazionale in Nuova Zelanda, ed è lì che sono venuta a contatto con questo splendido libro. Poi mi sono sposata con Stuart McKenzie, e abbiamo deciso di trasformare La figlia della luna in un film. È un classico della letteratura per ragazzi e siamo onorati di averlo portato sul grande schermo”.

Miranda Harcourt, con Stuart McKenzie e l’attrice protagonista Erana James, presenta The Changeover, in concorso nella sezione Young Adult di Alice nella Città.

La storia è tratta dal omonimo romanzo di Margaret Mahy, con cui l’autrice ha vinto la prestigiosa Carnegie Medal. “Mi sono subito innamorato de La figlia della luna. Anche se era rivolto a un pubblico di giovani lettori, conteneva moltissimi riferimenti cinematografici dalle tematiche molto profonde. Era già un film su carta dal valore universale”, aggiunge Stuart McKenzie.

The Changeover è ambientato in Nuova Zelanda, nella città terremotata di Christchurch. In un quartiere della periferia vive la giovane Laura Chant, con la madre e il fratellino Jacko di quattro anni. Un giorno, il piccolo incontra un vecchio trasandato che gli marchia la mano. Da quel momento il bambino si ammala, mentre il malefico anziano inizia a ringiovanire. I medici sono convinti che Jacko possa salvarsi solo con un trapianto di midollo osseo, e l’unica donatrice compatibile è la sorella Laura. Un misterioso eroe chiamato Sorensen illumina la protagonista: lei è una strega, e con i suoi poteri sovrannaturali può sconfiggere il nemico. Laura è sconvolta e si sente inadeguata, ma è disposta a tutto pur di salvare il fratellino dalla morte.

“Laura è una persona molto leale, di grande forza d’animo. È stata una grande emozione poterla interpretare. Lei è determinata, farebbe qualsiasi cosa per la sua famiglia, specialmente per Jacko. Sembra quasi una mamma”, spiega Erana James, Laura nel film. Poi Stuart Mckenzie ci racconta del loro primo incontro: “Erana frequentava la scuola di recitazione dove mia moglie insegnava e, quando si sono conosciute, aveva solo tredici anni. Ora è cresciuta ed è stata lei, col suo straordinario progetto, a convincere Timothy Spall a unirsi a questa avventura”.

Quando La figlia della luna è uscito nelle librerie, Hunger Games non esisteva ancora. “Ci aspettavamo che i teenager sarebbero tornati a fare gli eroi anche al cinema, ma nessuno si immaginava questa esplosione della figura femminile. Oggi sono le donne a salvare il mondo. La cosa divertente è che Laura ha origini polinesiane, come Moana della Disney”, dichiara ridendo Miranda Harcourt.

Infine anche il cinema italiano viene citato. “Per ricreare la città distrutta ci siamo ispirati al bellissimo Roma città aperta di Rossellini. Abbiamo lavorato con una delle più importanti società di effetti speciali in Nuova Zelanda, ma senza dimenticare i classici della settima arte e le relazioni umane”.