Il segretario del principale partito d'opposizione, Enrico Oliveri (Toni Servillo), si dilegua senza lasciare tracce dopo l'ennesimo sondaggio negativo. Indagando, il suo factotum Andrea Bottini (Valerio Mastandrea) e la moglie Anna (Michela Cescon) incontrano il gemello del segretario, Giovanni Ernani (Servillo), un filosofo geniale e depresso bipolare. Mentre Oliveri è riparato in Francia dall'ex fiamma Danielle (Valeria Bruni Tedeschi), Ernani prende il suo posto: nei comizi recita Brecht e stravolge la res publica.
Dal suo romanzo Il trono vuoto, Roberto Andò getta un Servillo uno, bino e magistrale nell'agone politico o, meglio, della coscienza politica: da Mastandrea alla Bruni Tedeschi gli attori sono ottimi, la direzione misurata, la regia ariosa e “francese” per una fantapolitica realmente utopica, con i piedi per terra e l'immaginazione al potere. Scena cult: la Cancelliera tedesca, un'Angela Merkel in bello, balla scalza; battute super: “la paura è la musica della democrazia”, “l'unica alleanza possibile è con la coscienza della gente”.
Oltre le miserie dell'attuale campagna elettorale, Andò con Viva la libertà disegna un coraggioso, libero ed etico “come potremmo essere”. Finalmente, un grande film italiano: da vedere.