Un team di ex agenti delle forze speciali (Ben Affleck, Oscar Isaac, Charlie Hunnam, Garrett Hedlund e Pedro Pascal) si riunisce per rapinare un ricchissimo signore della droga in una non meglio precisata zona di confine nel Sud America. Per la prima volta, non servono il proprio Paese, bensì se stessi: non tutto filerà liscio, anzi, e la battaglia per la sopravvivenza, e l’avidità, non risparmierà nessuno.

Progetto tormentatissimo, con registi (Kathryn Bigelow), studios (Paramount), star (Tom Hanks, Will Smith, Johnny Depp, Mahershala Ali, Channing Tatum) associati e poi dileguati, Triple Frontier – oltre alla carta geografica, quella etica e quella marziale/solidale, si suppone – è scritto da Mark Boal (The Hurt Locker, Zero Dark Thirty) insieme al regista J.C. Chandor (Margin Call, il capolavoro A Most Violent Year).

Action-thriller targato Netflix (disponibile sulla piattaforma streaming dal 13 marzo 2019), belle le location, belli i nomi, ma finisce lì: le dinamiche relazionali sono superficiali, gli affondi psicologici abbozzati, a recitare è il solo Oscar Isaac, Ben Affleck è assente (i problemi li conosciamo), gli altri tre non pervenuti. Insomma, un film frontaliero: tra prodotto medio e occasione sprecata.