Due fratelli italiani contro i “seven bastards”. No, non è il soggetto del nuovo film di Quentin Tarantino: i fratelli in questione sono Carlo e Giampaolo Messina, fondatori del marchio Yesmoke, azienda produttrice di sigarette di base a Settimo Torinese, e già celebri per l’omonimo sito di vendita online di sigarette chiuso in seguito alle pressioni delle grandi multinazionali del tabacco - i seven bastards -, con l’appoggio del governo americano. L’avventura dei fratelli si stende nell’arco temporale che va dal 2000 al 2013, periodo nel quale i due non si negano nemmeno la soddisfazione di portare in tribunale persino lo stato italiano, con l’obiettivo dichiarato di rivendere le proprie sigarette sul territorio nazionale a un prezzo inferiore al minimo imposto dai Monopoli di Stato. La vicenda subisce una svolta nel dicembre del 2014: con l’accusa di contrabbando di tabacchi lavorati ed evasione fiscale per 90 milioni di euro i due Messina sono tratti in arresto e rinviati a giudizio. La parola fine, come si vede, è ancora tutta da scrivere.

Chi sono dunque i fratelli Messina? Due persone qualsiasi precipitate nel calderone della notorietà quasi per caso? Eroi galloitalici pronti a finire sulla prossima felpa di Matteo Salvini? O, più semplicemente, degli spregiudicati imprenditori avventurieri, figli del tempo in cui viviamo? Il regista Michele Fornasero evita di esprimere facili giudizi, cosa di per sé assai lodevole, ma si perde nel tentativo, alquanto fuori fuoco, di trasformare l’indagine documentaria su di un’arida vicenda imprenditoriale in chissà quale intrigo gangsteristico che tra mille lungaggini finisce, è davvero il caso di dirlo, per vendere molto fumo dimenticando di servire l’arrosto. Alla fine, vien quasi voglia di rivedere Thank you for smoking di Jason Reitman.