L'horror verità. Nelle mani di Balaguerò - ancora nella Venezia "notturna" ad un anno di distanza da Para entrar a vivir - e di Paco Plaza (Second Name), qui coregista, il racconto di una possessione assume i contorni del reportage - macchina a mano dal primo all'ultimo minuto - ovviamente falso. Tutto ha inizio in una caserma di vigili del fuoco, dove la giovane Angela e il suo operatore Pablo attendono con impazienza arrivi una chiamata d'emergenza per filmare i pompieri in azione. Magia dello script, la telefonata non tarda a presentarsi: in un condominio viene segnalata una donna in pericolo. Sarà la loro tomba. Claustrofobico ed iperteso, Rec gioca con modelli triti e ritriti ma riesce a garantire buoni momenti di spavento e truculenza, con un occhio agli zombie romeriani (più vicini però alla versione "aggressive" del remake firmato da Zack Snyder ne L'alba dei morti viventi) e una velocità d'esecuzione che non lascia un attimo di respiro. Lo splatter è garantito, un po' meno la coerenza narrativa di alcuni passaggi nodali.