Parola vs immagine. Tre protagonisti d'eccezione del cinema italiano - Marco Bellocchio, Ettore Scola e Paolo Virzì -, la comune passione per il disegno e una riflessione incrociata, multiprospettica, sul valore del cinema nel suo “farsi” attraverso le immagini.
Con questo singolare documentario Prima del film, i due registi Mario Sesti e Marco Chiarini battono piste poco frequentate ma di straordinario interesse per chi non cessa mai di domandarsi che cosa si celi dietro il sipario di quell'immensa fucina dell'immaginario che è il cinema. La domanda-chiave è la seguente: fino a che punto il disegno, immagine concreta, esiste in rapporto all'immagine cinematografica, immagine da-realizzare, immagine puramente in-potenza? Come sosteneva Eric Rohmer, il cinema è composto non da immagini, ma da “inquadrature all'interno delle quali scorre il tempo, somigliando in tal modo più alla musica che alla pittura”; eppure, prima che tale metamorfosi avvenga, nella mente del regista l'immagine non si trova che allo stato embrionale, e solo nel laboratorio del disegno preparatorio, di quello che in termini più tecnici è definito storyboard, matura tratto dopo tratto, segno dopo segno, sino ad acquisire la valenza di un'indicazione, di un percorso da seguire.
Scopriamo così, ancor prima di tre cineasti di rilievo, tre sorprendenti disegnatori. Le caricature disegnate da Virzì durante l'esame di ammissione al Centro Sperimentale di Cinematografia, gli schizzi grotteschi di Ettore Scola, l'esperienza formativa di Bellocchio con la pittura a olio e le suggestioni del disegno nella definizione delle inquadrature sceniche: tutti tasselli personalissimi, a volte divertenti, a volte suggestivi, di una ricerca creativa che procede per dubbi e ripensamenti. Come a voler significare che il cinema è, ci si passi il termine, hegelianamente “sintesi”, apparentemente fluida e liberatoria, di un complesso e tormentato processo di elaborazione fra una (tante) tesi e una (tante ancora) antitesi. Gli aspiranti registi “autori” ringrazieranno per il saggio di metacinema, tutti gli altri, forse, un po' meno. Al Festival Internazionale del Film di Roma, nella sezione Wired Next Cinema.