Visionario, intriso di poesia, magia, colori. Epico e ipnotizzante. E' Hero, la pellicola più costosa mai realizzata in Cina (almeno fino al 2002, anno di produzione), composizione fantastica e spettacolare che dipinge e iscrive gli stili e le vite di eroi e antieroi all'interno della tradizione orientale. Nel lungo periodo delle guerre cinesi (terzo secolo a.C.), il paese era diviso in sette regni. Il Re di Qin era il più determinato a diventare Primo Imperatore. E per questo bersaglio di assassini provenienti dagli altri sei regni. Tra i più temibili: Spada spezzata, Neve che vola e Cielo. Sconfitti uno dopo l'altro, grazie ai trasognati duelli di Senza Nome, errante cavaliere solitario che si è allenato per 10 anni con la spada e che possiede l'astuzia di sfruttare, per vincere, anche l'amore che unisce Neve che vola e Spada spezzata. A chi avesse sconfitto i terribili nemici, il Re Qin aveva promesso denaro, potere e un'udienza privata. L'approccio di Senza Nome al Re di Qin è il passaporto spettacolare di Hero. Si avvicina alla residenza reale superando sterminate file geometriche di migliaia di soldati, raggiunge i fastosi saloni interni e gli viene concesso di avvicinarsi al Re più di quanto ognuno abbia mai potuto fare. Si incrociano spade e sguardi. Corpi leggeri avvolti da lvesti bianche, verdi, nere, fluttuano sopra laghi immoti, a fianco di cascate scroscianti, tra pareti di legni intrecciati; una pioggia di foglie, gialle d'autunno, vira al rosso, come il sangue della tragedia che si sta compiendo. L'intero film è un trionfo di arti marziali e uno sfoggio di bravura da parte delle superstar asiatiche, radunate dirette e fotografate magistralmente. Il bravissimo Jet Li è Senza Nome. Spada Spezzata e Neve che vola sono i due magnifici interpreti di In the Mood for Love, Tony Leung Chiu Wai e Maggie Cheung Man Yuk. Il direttore della fotografia, Christopher Doyle, che ricerca per Zhang Yimou l'intensità dell'espressionismo che regala usualmente ai film di Wong Kar-wai. Con Hero, Zhang Yimou si conferma regista di grande talento, anche se, forse, il risultato finale risulta lievemente inferiore alla somma della bellezza di ogni singola scena. Ed il subliminale, ma non troppo, messaggio nazionalistico si confonde con gli splendidi colori del film.